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Piazza Affari: strategie per ingressi long. Titoli in watchlist

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l’intervista realizzata a Gianvito D’Angelo, trader professionista che coniuga analisi intraday e multiday su futures, azioni e forex. Chi volesse contattare Gianvito D’Angelo può scrivere all’indirizzo email: supergianvi@gmail.com, oppure richiedere la sua amicizia su Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) .

Nell'ultima intervista si era espresso ancora in termini positivi su Piazza Affari, dove il Ftse Mib è sceso nuovamente ad un passo dai minimi di periodo da cui sta cercando di riprendersi. Il recupero in atto è destinato a proseguire?

I mesi di gennaio e febbraio si stanno confermando difficile e come spesso ripeto, in ottica intermarket Piazza Affari non è è un mercato ottimale per operazioni long. Se il Ftse Mib non riesce a salire quando i listini americani segnano nuovi record storici quasi quotidianamente, è facile capire che difficilmente potrà farlo quando gli altri scendono, ancor più perchè il nostro mercato amplifica qualsiasi flessione.

Nella nostra analisi c'è un difetto congenito che è quello di analizzare un indice che ha una reattività molto scarsa al rialzo e molto grande al ribasso. E' chiaro che in ottica intermarket dovrei consigliare long sull'azionario americano e short su quello italiano. Se il mercato sale sicuramente quello statunitense avanza più di quello domestico, mentre se al contrario le Borse dovessero scendere, certamente quello che guadagnerei con lo short sul Ftse Mib, compenserebbe largamente la perdita del long sul mercato americano.

Se ragioniamo da un punto di vista strettamente grafico possiamo dire che l'area intorno ai 18.500 punti di Ftse Mib diventa una bella soglia spartiacque perchè rappresenta i minimi mensili di febbraio, ma a grandi linee anche quelli di gennaio.

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Sul livello appena citato troviamo inoltre la bollinger inferiore e se prendiamo in considerazione Fibonacci notiamo che l'area dei 18.500 è poco superiore al 38%, per cui quello in atto dobbiamo considerarlo un ritracciamento e non già un nuovo impulso ribassista e mai potrebbe essere tale in presenza di mercati americani che segnano nuovi massimi storici.

Volendo posizionarsi al rialzo a tutti i costi sul nostro mercato, bisognerebbe capire dove il Ftse Mib potrebbe provare a rimbalzare. L'area dei 18.500 è la prima da considerare visto che potrebbe svolgere una funzione di supporto come accaduto fino ad ora.
Più in basso troviamo il 50% del ritracciamento di Fibonacci intorno ai 17.900 punti, e sulla prima o su quest'ultima mi aspetto un rimbalzo dei corsi, a patto che i mercati americani continuino a stupire.

Siamo su un grande ciclo rialzista long di Wall Street ed è chiaro che eventuali ribassi sui listini Usa non dovranno spaventare più di tanto. Se però Piazza Affari ha una iper reattività al ribasso, capiamo bene che anche un piccolo storno di Wall Street si potrebbe amplificare sul mercato domestico e magari rovinare tutta la bella salita che c'è stata a dicembre.

Per questo motivo bisogna fare molta attenzione e se proprio vogliamo lavorare al rialzo sull'indice Ftse Mib dobbiamo avere degli stop molto stretti. Al momento il primo è poco sotto i 18.500 punti e il successivo in area 18.000/17.900.
Ricordiamoci che se gli stop sono stretti e stiamo tradando un mercato che nel breve è short, dobbiamo sapere che il target 1 di eventuali operazioni long non è lontanissimo. Una sana gestione del rischio dovrebbe almeno tendere a remunerare il rischio stesso per cui solo in caso di vera ripartenza del mercato andremo a gestire la seconda parte dell'operazione con altri criteri, ad esempio il trailing stop.
Questo è l'unico modo per tradare al rialzo Piazza Affari che al momento non sembra adatta a questo tipo di operatività.

Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) oggi sta vivendo una seduta molto positiva dopo il no a Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) , mentre è molto più cauto Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) in attesa dei dati definitivi dell'aumento di capitale. Quali strategie ci può suggerire per questi due titoli?

Il grafico di Intesa Sanpaolo è molto simile a quello del Ftse Mib e l'aspetto interessante è che dopo il test della trendline sporcata nella prima decade di febbraio su cui il titolo aveva fatto un pattern, si è avuta una serie di candele rosse che hanno portato a testare i minimi a 2,07 euro.

Oggi Intesa Sanpaolo ha lasciato aperto un ampio gap-up che verrà chiuso in caso di ritorno in area 2,13/2,14 euro, ossia sui massimi di venerdì scorso. La cosa positiva è che il titolo sta provando a recuperare la trendline di lungo che possiamo tracciare dai minimi a partire dal 27 giugno.

Questo ci lascia ben sperare perchè se Intesa Sanpaolo inizierà a quotare stabilmente sopra i 2,2 euro, dovrebbe far sì che la trendline di lungo periodo venga in qualche modo rispettata e questo è senza dubbio un fattore positivo.

Unicredit stranamente è meglio impostato, in primis perchè la media mobile a 200 periodi si trova al di sotto dei prezzi attuali e in qualche modo sottende il movimento ormai da circa due mesi e mezzo. Il titolo si trova sulla parte inferiore della bollinger e ha sporcato i minimi di febbraio in area 12 euro che al momento sono rimasti inviolati.

Potremmo pensare che i minimi sono stati comprati e almeno nel breve periodo sembra che il titolo possa andare a recuperare quantomeno i massimi da cui è partito l'ultimo movimento ribassista e mi riferisco all'area dei 13/13,1 euro, dove possiamo fissare il primo target per Unicredit.

Nella seduta odierna Saipem (EUREX: 577305.EX - notizie) è sceso sui minimi di fine novembre, ma di recente ha indietreggiato anche Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) . Come valuta l'attuale impostazione di questi due titoli?

Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) dopo anni di discesa ha creato un canale ascendente che non è eccezionalmente inclinato, ma le sequenze dei massimi sono crescenti al pari di quelle dei minimi. Il titolo si trova stabilmente da tre mesi sopra la media mobile a 200 periodi, cosa che non succedeva da tantissimo tempo.

L'idea è che proprio con la seduta odierna si potrebbe andare a definire graficamente un pattern. Gennaio e febbraio sono stati due mesi terribili per Saipem che è sceso da 0,58 euro fin poco sopra 0,4 euro, ma in prossimità della media mobile a 200 periodi il titolo potrebbe trovare un buon livello da cui ripartire.

Se andiamo a tracciare i livelli di Fibonacci dai minimi di novembre da cui è partito il grande rialzo del titolo, notiamo che siamo sul 78,6%, livello poco usato per la verità.
I prezzi attuali potrebbero essere un po' l'ultima spiaggia per Saipem, per cui vediamo come chiuderà la giornata perchè se il titolo si riporterà sopra 0,42/0,424 euro, allora la violazione dei massimi potrebbe essere un buon segnale per una riscossa del titolo.

Tenaris è ovviamente meglio impostato perchè non abbiamo un grosso ritracciamento rispetto all'impulso che il titolo ha registrato a partire da un anno fa.
Al momento quello che si è visto su Tenaris sembra un ritracciamento e il pattern sembra essere stato fatto venerdì scorso, quando i corsi sono scesi al di sotto dei minimi del mese di febbraio in area 15,41 euro, chiudendo però al di sopra di questo livello.

La soglia da monitorare è quella dei 15,77 euro, ossia i massimi di venerdì, e la violazione di questo livello potrebbe innescare un bel rialzo.
I minimi del pattern, rappresentati dall'area sotto i 15,23 euro, sono lo stop, mentre l'area della grande barra di espansione del 23 febbraio è quella del target 1 a 16,54 euro.

Cosa può dirci di Leonardo-Finmeccanica che oggi sta provando con un bel rialzo a riportarsi sopra i 12,5 euro?

Leonardo-Finmeccanica sembra aver già trovato il rimbalzo che invece aspettiamo sui titoli che abbiamo appena esaminato. C'è un bell'impulso in vigore dal mese di giugno scorso che ha portato i prezzi poco sotto area 14 euro, corrispondente ai massimi segnati a novembre e prima ancora ad agosto 2015.

Più che un ritracciamento potremmo dire che il titolo ha sentito la resistenza di un livello di prezzi molto importanti nel passato. Leonardo-Finmeccanica presenta un trend che non possiamo più definire long, ma al contempo non possiamo definirlo short perchè il titolo è sceso solo da dicembre 2015 a giugno 2016.
Con lo stesso criterio temporale i corsi si sono riportasti sui massimi, per cui il titolo oscilla tra area 8/8,5 euro e quella dei massimi poco sotto i 14 euro.

Leonardo ha avuto una bella reazione sull'area intermedia intorno agli 11,5 euro e lo ha fatto anche in gap.
Sopra (Parigi: FR0013101532 - notizie) i massimi odierni troviamo la media mobile a 50 periodi che sembra essere stata rispettata per oggi. Al momento Leonardo-Finmeccanica non mi sembra un titolo su cui poter investire con uno stop loss allettante, perchè il problema di entrare oggi dopo due sedute eccezionali è che lo stop sarebbe molto lontano addirittura sotto 11,5 euro.

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