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Piazza Affari: titoli vincenti e perdenti con le mosse della BCE

L'evento clou di questa settimana è stato senza dubbio l'appuntamento con la BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) di ieri che è stato superato con successo dai mercati azionari. Ricordiamo che il Board guidato da Draghi ieri ha lasciato invariati i tassi di interesse, che restano fermi allo 0% sui minimi storici, in linea con le previsioni degli analisti.

Le novità annunciate ieri dalla BCE

Le novità hanno riguardato invece il piano di quantitative easing da 80 miliardi di euro, la cui scadenza era prevista per marzo 2017. La BCE ha deciso di estendere la durata degli acquisti fino a dicembre prossimo, riducendo però l'ammontare degli asset acquistatati mensilmente da 80 a 60 miliardi a partire da aprile.

Da segnalare inoltre due modifiche ai parametri del quantitative easing: una riguarda la maturità minima dei titoli acquistabili dalla BCE, ridotta da due anni a uno, l'altra è relativa alla possibilità per l'Eurotower di acquistare, se necessario, bond con un rendimento inferiore al tasso sui depositi pari a -0,4%, ma questa seconda modifica è un'opzione e non una necessità.

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Il commento di Equita SIM sulle mosse dell'Eurotower

Secondo gli analisti di Equita SIM con le decisioni di ieri la BCE ha aumentato gli acquisti di bond, con totale di 540 miliardi di euro da aprile a dicembre prossimi, rispetto ai 480 miliardi del consensus in caso di un'estensione degli acquisti mensili per 80 miliardi per altri sei mesi oltre la scadenza originaria. Al contempo l'Eurotower ha accontentato i tedeschi che volevano il tapering, ossia una riduzione delle misure straordinarie di politica monetaria.

Inoltre le decisioni della BCE favoriscono un aumento della pendenza della curva dei tassi, ampliando le possibilità di intervento sul mercato sulla parte breve della curva stessa.
Al contempo secondo Equita SIM sono alleviati i problemi creati dalla scarsità di collaterale, consentendo di usare anche il cash e non solo le obbligazioni di migliore rating come garanzia delle operazioni di finanziamento presso la banca centrale.
Per gli analisti il fatto che qualche membro del board avesse chiesto, senza ottenerla, un’estensione del quantitative easing di 12 mesi segnala comunque che il peso dei falchi sta crescendo.

I dati macro cinesi aumentano la pressione sui tassi a lunga

La SIM fa notare che ad aumentare la pressione sui tassi a lunga si è aggiunto il dato sui prezzi alla produzione in Cina, saliti del 3,3% su base annua, segnando il terzo rialzo consecutivo e il maggior incremento dal 2011, per effetto principalmente delle commodities.
Quindi la Cina, principale fonte di deflazione degli ultimi anni, sta iniziando ad esportare inflazione, un trend destinato a rafforzarsi se le politiche di Trump effettivamente rallenteranno ulteriormente i processi di delocalizzazione.

I titoli favoriti e penalizzati a Piazza Affari

La conclusione degli analisti di Equita SIM è che il rialzo dei tassi a lunga e l’aumento della pendenza della curva sono fenomeni destinati a proseguire.
In termini di titoli azionari questo significa che aumenta l’appeal delle assicurazioni e si riduce quello dei dei titoli di società "interest sensitive".

Per le banche italiane invece una curva più ripida ha un beneficio limitato sul margine di interesse, con un rialzo dello 0,6% a fronte di un aumento di 50 basis points sui tassi decennali, mentre avrebbe un enorme beneficio l’aumento dei tassi a breve che però per ora non si vede.

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