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Piazza Affari torna in laterale: i buy speculativi da cogliere

Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Carlo Corradin, analista tecnico indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sui principali indici azionari e su diverse blue chips.

L'indice Ftse Mib sta provando a recuperare dal supporto dei 16.200 punti. Come è cambiato lo scenario del mercato e quali sono le sue previsioni dopo gli ultimi sviluppi?

A Piazza Affari qualcosa è cambiato perchè la scorsa settimana su tenuta dei 16.500 punti ero possibilista per una ripresa dei corsi e lo sono ancora, ma il fatto che il Ftse Mib sia sceso sotto i minimi fatti segnare tra il 19 e il 22 agosto ha interrotto la serie di massimi e minimi crescenti.
Ha inciso probabilmente anche lo stacco dell'acconto sul dividendo di ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) avvenuto lunedì scorso, ma c'è da dire che già venerdì scorso l'indice aveva violato i minimi registrati tra il 19 e il 22 agosto.

Ora il Ftse Mib è tornato in fase laterale e ci rimarrà fino a quando non riuscirà a spingersi nuovamente sopra i 17.000. I corsi dovranno trovare la forza per andare a chiudere il gap-down creatosi tra il 9 e il 12 settembre scorsi e solo in tal caso si potrà assistere ad un rilancio dell'indice.
Diversamente, stante la rottura del supporto dinamico ascendente che da fine giugno sosteneva tutta la struttura, e ancor più la violazione dei minimi del 19 e del 22 agosto, gioco forza siamo rientrati in una fase laterale.

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Chi aveva alleggerito più in alto può iniziare ad accumulare qualcosa non più però in ottica di medio periodo ma di trading range, andando ad alleggerire in caso di avvicinamento di area 17.000.
Non mi aspetto grandi ribassi dai livelli attuali perchè il Ftse Mib quando si è avvicinato ai minimi dell'8 settembre ha dato dei segnali di rallentamento nella sua fase calante.

Oggi notiamo un po' di pressione in acquisto e tenuto conto del periodo credo che il trading range andrà avanti almeno per un paio di settimane.
Sarà bene fare attenzione a quello che potrà decidere la Fed in materia di tassi di interesse perchè sicuramente avremo grandi ripercussioni sul mercato dei cambi. In caso di rafforzamento del dollaro conseguente ad una mossa restrittiva della Fed, vorrebbe dire da una parte possibilità di importante un po' di inflazione che l'Europa sta disperatamente cercando, e dall'altra si avrebbe maggiore competitività per le aziende del Vecchio Continente.

Oggi non sono attese sorprese dalla Fed, ma attenzione perchè gli indice dei prezzi al consumo nelle ultime due rilevazioni si sono mossi al rialzo e soprattutto nell'ultimo aggiornamento la versione "core" ha superato le attese del mercato.
Forse qualcosa potrebbe essersi messo in moto negli Stati Uniti e sapendo che le ricadute delle manovre di politica monetaria non sono mai immediate, la Fed potrebbe tentare di giocare d'anticipo.

Sono ancora favorevole ad un nulla di fatto sui tassi, perchè una simile decisione potrebbe andare ad influenzare la corsa alla Casa Bianca. Molto sono più propensi a vedere una stretta monetaria a dicembre, ma se la Banca Centrale americana facesse qualcosa prima non sarei molto sorpreso.

Cosa può dirci in merito al recente andamento dell'Eurostox500 e dell'S&P500?

Anche l'Eurostoxx50 è andato leggermente sotto i minimi del 19 e del 22 agosto e i livelli da tenere sott'occhio erano a 2.960 e a 2.950 punti. Venerdì scorso è stato toccato un minimo a 2.929 punti, con una successiva ripresa che vede ora un ritorno oltre quota 3.000.

L'Eurostoxx50 ha una struttura migliore di quella del Ftse Mib ed è abbastanza vicino ai 3.035/3.040 punti, dove transita la media mobile a 200 periodi che, vista la vicinanza, potrebbe fungere da polo di attrazione per i corsi. A contatto con questa capiremo se l'excursus verificatori sopra la media mobile tra il 2 e il 9 settembre sia stato un falso segnale, ma non credo che sia così.

L'indice è su livelli coerenti con delle moderate prese di posizione da seguire fino ai 3.035/3.040 punti, il cui superamento porterà ad una violazione anche dei 3.100 punti, con conseguente miglioramento del trend di medio periodo.

Per l'S&P500 c'è stata una fase di volatilità tra il 9 e il 12 settembre e credo che questa correzione preventiva sia il segnale del fatto che qualcuno fiuta la possibilità di una mossa a sorpresa da parte della Fed. Un ulteriore assestamento dell'S&P500 sarà contenuto tra i 2.100 e i 2.120 punti e in avvicinamento di queste aree andrei ad accumulare posizioni da alleggerire in caso di ritorno in area 2.180/2.190 punti, ossia sui recenti massimi.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario come valuta l'attuale impostazione di Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) ?

Unicredit a differenza dell'indice è riuscito a mantenere la serie di massimi e minimi crescenti creata a partire tra fine giugno e inizio luglio. Il titolo ha tenuto a fatica la soglia dei 2 euro e oggi sta ritornando vicino ai massimi di ieri. Se Unicredit riuscirà a chiudere sopra i 2,1/2,13 euro bisognerà spostare l'attenzione sui recenti massimi relativi dell'8 settembre a 2,37/2,38 euro, con un upside interessante.
Gli oscillatori e gli indicatori sono coerenti con la possibilità di una ripresa dei corsi, ma è bene avere posizioni speculative e non di lungo periodo in questa fase.

Meno bene Intesa Sanpaolo che dai 2,2 euro è sceso ieri poco fin poco sotto i 2 euro. La discriminante dovrebbe essere area 2,08/2,09 euro e sopra questo livello vedo un possibile apprezzamento fino ai 2,17/2,2 euro, con una conferma del trend di breve innescatosi a inizio luglio. Un probabile target finale è dato dalla media mobile a 200 periodi che ora sta transitando in area 2,28 euro, ma già raggiungere i 2,17/2,18 euro sarebbe un discreto risultato dai livelli attuali.

Fca continua a mostrare un andamento debole come evidenziato dalla discesa in controtendenza di oggi. Ritiene sia prematuro valutare nuovi acquisti sul titolo?

Per il momento resterei molto abbottonato su Fca perchè vedo una congestione della volatilità e rimaniamo su livelli coerenti con una fase di incertezza. Occorrerebbe un segnale forte sopra i 6,2/6,3 euro, ma siamo ancora distanti da questo livello, pur segnalando che gli indicatori sono su livelli coerenti con l'ipervenduto. C'è da dire che Fca viene da un lungo trend discendente partito ad aprile 2015 e accentuatosi ad inizio 2016.
I primi livelli di supporto li troviamo a 5,5 euro che purtroppo precedono di poco i minimi dell'anno in area 5 euro.

Quali indicazioni ci può fornire per Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) e UnipolSai (Amsterdam: UQ8.AS - notizie) ?

Generali venerdì scorso ha avuto un'esplosione di volumi con scambi nettamente superiori alle media e sembra sia sta la giornata con scambi mai visti negli ultimi 20 anni.
Gli indicatori di forza sono ancora in zona neutrale, ma l'Rsi si mantiene sopra quota 40. Anche se il titolo non ha una struttura grafica che mi fa pensare al rialzo, sul fronte degli indicatori ci sarebbe un minimo di logica per un'operatività long.

Situazione simile per UnipolSai che si trova su una buona zona di supporto a 1,44/1,43 euro, anche se non c'è stata quella esplosione di volumi che abbiamo segnalato per Generali. Il titolo mostra massimi e minimi crescenti da luglio in poi e credo che su tenuta di 1,44 euro9 ci sia spazio al rialzo fino a 1,54 euro senza grossi problemi.
Da notare che tutti i titoli di cui abbiamo parlato fino ad ora si trovano sotto la media mobile a 200 periodi, per cui consigli di valutare gli acquisti suggeriti sempre in ottica speculativa.

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?

Uno sguardo a Leonardo-Finmeccanica che è sceso sotto i 10,4 euro, area di transito della media mobile a 200 periodi. Quella in atto sembra una fase correttiva abbastanza significativa, perchè è stato ceduto nettamente il supporto che aveva sostenuto la ripresa da fine giugno a qualche seduta fa.

Adesso (Londra: 0N5I.L - notizie) bisogna concentrarsi su area 9,75/9,5 euro, area di sostegno su cui andare a costruire delle posizioni. Una rapida ripresa di area 10,4 euro porterebbe a catalogare questa discesa come un falso segnale, riportando l'attenzione sui recenti massimi a 10,9 euro, per poi guardare a quelli visti tra marzo e aprile scorsi a 11,3/11,4 euro.

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