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Piazza affari: tutto dipende da Wall Street. I titoli da tradare

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Gianvito D’Angelo, trader professionista che coniuga analisi intraday e multiday su futures, azioni e forex. Chi volesse contattare Gianvito D’Angelo può scrivere all’indirizzo email: supergianvi@gmail.com, oppure richiedere la sua amicizia su Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) .

L'indice Ftse Mib sta tornando a perdere terreno dopo aver tentato un recupero dagli ultimi minimi in area 16.200. Si aspetta una ripresa da questi valori o bisognerà prepararsi a nuovi ribassi?

Come avevamo anticipato nell'intervista precedente, lk soglia spartiacque per il Ftse Mib è sicuramente tutta l'area al di sopra dei 16.000 punti, visto che è quella che ha tenuto nei due precedenti tentativi di affondo ad agosto. E' chiaro che questa fase di prezzo viene tenuta sotto osservazione e l'assenza di massimi più alti nè a settembre nè nei due mesi precedenti, è molto grave, anche perchè i corsi continuano a stare sotto la famosa trendline ribassista.

C'è da dire che il mercato sembra abbia fatto andare a target gli short in area 16.200 e possiamo immaginare che il Ftse Mib possa prendersi una pausa fino all'apertura di Wall Street.
I listini americani stanno ritracciando e quando la Borsa americana registra delle flessioni fisiologiche, Piazza Affari accusa variazioni percentuali negative almeno nell'ordine dell'1,5%-2%, come sta accadendo oggi.

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Il ragionamento non lo farei tanto sul nostro indice, quanto sulla capacità che ha e che avrà il mercato americano di segnare nuovi massimi. Avendo la Fed in qualche modo rimandato un rialzo dei tassi di interesse almeno nell'immediato, possiamo immaginare che grandi discese in America non ci saranno.

Piazza Affari sicuramente perderà più di Wall Street, ma lavorando su orizzonti temporali più brevi riusciremo in qualche modo a seguire il mercato italiano che non è in ogni caso da preferire in ottica long, vista la situazione dei bancari e lo scenario macro.
Al momento per il Ftse Mib monitoriamo l'area dei 16.000/16.200 che rappresenta uno spartiacque per un'evoluzione short di breve, e più in basso c'è uno spartiacque ancora più importante in area 15.000.

L'eventuale rottura di quest'ultimo argine costringerà a leggere la salita dai 15.000 ai 17.000 punti come un ritracciamento e in tal caso per il Ftse Mib rimarrà un impulso ribassista.
Non siamo pessimisti più di tanto su Piazza Affari perchè dipende tutto da Wall Street, ma la realtà dei fatti ci dice che il mercato italiano sostanzialmente quest'anno è solo sceso.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario come valuta due titoli molto diversi tra loro quali Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) e Banca Monte Paschi?

Mediobanca dai minimi di febbraio in poi ha provato a superare la soglia dei 7 euro dalla quale però è stato sempre respinto. L'ulteriore affondo ribassista ha spinto le quotazioni sotto i 5 euro dove era confermato in qualche modo il trend short, ma la nuova salita dei corsi ha confermato il trend di medio che rimane short.

Da area 10 euro il titolo ha generato solo massimi e minimi di swing più bassi, e i corsi sono andati sotto i precedenti minimi da cui aveva tentato il rimbalzo, per cui al momento non ci sono i presupposti per un ingresso long anche di brevissimo termine.

Quanto a Banca Monte Paschi, diciamo subito che non bisogna comprare un titolo perchè è sceso molto. Spesso si crede che con un titolo che vale molto poco come Banca Monte Paschi, la cosa peggiore che può succedere è che vada a zero e quindi il mio rischio paradossalmente è basso.

Aritmeticamente questo ragionamento è un controsenso perchè un titolo che vale molto poco per perdere ad esempio il 50% si deve muovere di pochissimo, mentre un'aziona che ad esempio vale 600 euro, per perdere il 50% deve lasciare sul campo 300 euro e questo in valore assoluto è tantissimo.

Il fatto che un titolo valga poco non ci tutela dal punto di vista del rischio e questo è fondamentale, per cui comprare un titolo solo perchè è sceso molto è un totale controsenso sia dal punto di vista logico che aritmetico.

Se analizziamo il trend di Banca Monte Paschi, ci accorgiamo dall'estate 2014 il titolo non fa altro che scendere. Non si può pensare di andare a prendere supporti solo perchè i prezzi correnti ci sembrano delle cifre interessanti in valore assoluto.

Quando il trend sarà long, si potrà comprare a prezzi più alti, ma solo quando avremo una certa sicurezza del fatto che la tendenza rialzista sarà definita e quindi duratura.
Non si può pensare di comprare ora Banca Monte Paschi perchè sui prezzi attuali non c'è alcun valore che ci conforti per un'operatività di questo tipo.

STM si mantiene al di sopra dei 7 euro, mentre Telecom Italia (Other OTC: TIAJF - notizie) si è riportato sotto quota 0,75 euro. Quali strategie ci può suggerire per questi due titoli?

Se analizziamo STM dall'estate scorsa notiamo che ha performato veramente bene perchè è passato da poco sotto i 5 euro nei primi giorni di luglio, agli oltre 7 euro delle ultime sedute, con un apprezzamento notevole anche in termini percentuali.
C'è da dire che poco sopra i 7 euro ci sono delle aree molto importanti ad esempio dei massimi dell'estate 2014 e intorno ai 7,5 euro troviamo dei rilevanti massimi segnati durante l'estate dell'anno precedente. Sembra che ciclicamente STM salga nella seconda parte dell'anno per poi ritracciare come accaduto nel 2014 e nel 2013.

L'area dei 7 euro quindi non sembra ideale per un ingresso long su STM, per cui andrei ad analizzare un eventuale storno per valutare livelli più bassi a 6,95/6,9 euro, primo supporto che il titolo troverà in caso di discesa.
Su quei valori su conferme di pattern di prezzo si potrà provare un acquisto del titolo che non andrà realizzato sui valori correnti.

La situazione di Telecom Italia non è eccezionale visto che il titolo è short perchè dai massimi fatti a fine 2015 ad oggi è solo sceso. Il titolo ha fatto ben sperare ad agosto perchè aveva rotto la trendline di lungo e la discesa intorno a metà settembre potrebbe ancora rappresentare un pull-back su questa trendline, sebbene sia stata leggermente sporcata al ribasso.

La prima area spartiacque è quella intorno a 0,734/0,732 euro, mentre se Telecom Italia dovesse dare delle conferme di prezzo si potrebbe tentare di aprire delle posizioni long perchè a quel punto lo stop sarebbe contenuto, quindi ci sarebbe grandi potenzialità di salita e danni contenuti se dovesse andare male l'operazione.

Qual è il suo giudizio su Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) che oggi è il peggiore nel paniere del Ftse Mib?

Se per Saipem analizziamo il medio periodo da febbraio ad oggi troviamo delle sequenze di minimi e massimi positive. Rispetto al grande trend short che c'è stato nell'ultima parte del 2015 fino a febbraio scorso, Saipem si è deprezzato in maniera quasi tragica, perchè da area 1,12 euro siamo scesi fino a 0,3 euro.

Da questo livello in poi il titolo, seppur in maniera moderata, ha provato a salire e ora siamo in prossimità della trendline che possiamo tirare sui minimi e ci rendiamo conto in maniera un po' allarmante che i corsi stanno lavorando proprio su quest'area di 0,35 euro.

E' questa l'ultima occasione che ha Saipem per confermare il trend avviato da febbraio ad oggi, perchè se la trendline dovesse in qualche modo tenere, ci saranno buon possibilità di tornare in area 0,38/0,4 euro.
Con una discesa sotto 0,35 euro non andremo incontro a nulla di buono, ma anche per questo titolo un ingresso long sui prezzi correnti potrebbe rivelarsi interessanti visto che lo stop sarebbe stretto, da collocare appena sotto la trendline sui minimi citata prima.

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