Piazza Affari: tutto ruota intorno alle banche. Cosa aspettarsi?
Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Angelo Ciavarella, Head of business development per AFX Group, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.
L'indice Ftse Mib è stato respinto dal primo attacco all'area dei 17.000 punti e sta tornando a perdere terreno. Ci sono ancora margini per un recupero nel breve? Come vede la situazione del mercato italiano?
Il mercato italiano, inutile dirlo, è fortemente condizionato dalla presenza di numerosi bancari. Mentre a Wall Street sono stati segnati nuovi massimi storici, a Piazza Affari il Ftse Mib perde il 23% da inizio anno.
Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) breve per il Ftse Mib mi aspetto molta volatilità che di solito durante la stagione estiva tende ad aumentare per via della presenza di un minor numero di operatori.
Non escludo uno storno dei listini americani che a ruota coinvolgerà anche le Borse europee e di conseguenza Piazza Affari che di solito amplifica i ribassi. Dal momento che il Ftse Mib vale così poco, anche nel momento in cui si muove poco in percentuale registra movimenti ampi. Un conto è che il valore è pari a 25.000 punti e in tal caso ci vogliono 250 punti per un movimento di un punto percentuale, mentre ora servono meno punti per un rialzo o un ribasso dell'1%.
Il nostro mercato inoltre si muove tanto anche per via dei bancari che valgono altrettanto poco. Il settore bancario ha sottoperformato a livello europeo e quello italiano in particolare dopo la Brexit ha accusato ancora di più il colpo.
Gli investitori cercano di posizionarsi su banche più solide ed evitano quelle italiane, ma anche altri nomi a livello europeo come Deutsche Bank (Londra: 0H7D.L - notizie) che ha seri problemi di liquidità e a livello di business model.
Per le banche italiane c'è la spada di Damocle dei non performing loans che ammontano a circa 360 miliardi di euro, basti pensare che il debito italiano è di 2,2 trilioni di euro.
Tornando al Ftse Mib, nel breve al ribasso abbiamo un riferimento a 16.000 punti, sotto cui la discesa porterà nuovamente in area 15.000. In caso di violazione di quest'ultima soglia, evento che ritengo poco probabile, troviamo un vuoto perchè bisognerà tornare a guardare ai minimi storici poco sopra i 12.000 punti.
Al rialzo sopra i 17.000 punti potrebbe cambiare del tutto lo scenario per il Ftse Mib e questo avverrà solo e soltanto se ci saranno interventi a livello politico, con delle sicurezze per gli investitori sul settore bancario.
Con la rottura dei 17.000 punti l'indice andrà a vedere come primo livello i 18.000/18.500 punti, fermo restando che sopra i 17.000 punti si avrebbe un'inversione della tendenza.
Nel breve il Ftse Mib sta disegnando minimi crescenti e la sensazione è che un minimo abbia invertito. Se dovesse arrivare qualche notizia positiva relativamente al settore bancario, con una sorta di capitalizzazione da realizzare con la garanzia di Cassa Depositi e Prestiti, il Ftse Mib potrà riprendere quota.
Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) ha calcolato che lo shortfall delle banche italiane è pari a 40 miliardi di euro e si tratta di una cifra consistente ma non elevatissima, basti ricordare che la Spagna in passato ha impiegato 50 miliardi di euro per rimettere a posto le sue banche.
Il problema è che l'Italia non ha ricapitalizzato il settore bancario nel momento in cui tutti lo facevano tra il 2010 e il 2012. Il nostro Paese non lo ha fatto, vantando di avere un sistema bancario solido che all'epoca di fatto era tale, basti pensare che Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) era la quinta banca al mondo per capitalizzazione.
In seguito però si è avuto un deterioramento delle posizioni debitorie da parte delle banche e dopo aver approvato due anni fa insieme agli altri Paesi europei il bail-in, ora ci troviamo ad aver bisogno di soldi pubblici, dopo aver firmato un accordo che non lo consente.
Alla fine sono positivo sul mercato italiano perchè è molto legato al settore bancario e siccome mi aspetto che alla fine sarà trovata una soluzione in tal senso, Piazza Affari ne potrà beneficiare.
Partendo dai bancari ci sono dei temi particolari che predilige in questa fase?
L'unica banca che salverei è Intesa Sanpaolo, mentre Banca Monte Paschi potrebbe essere più che altro una scommessa visto il suo valore molto vicino allo zero. Per Intesa Sanpaolo, che a inizio anno si trovava a circa 3 euro e ha perso quindi da allora il 40%, in caso di rottura di area 2 euro avremo un primo target a 2,2/2,25 euro e poi a 2,5 euro.
Diverso il discorso per Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che è molto più speculativo. Sono positivo sul titolo nel medio periodo, ma nel breve meno perchè ho paura che venga realizzato un aumento di capitale. Sui prezzi attuali il titolo è senza dubbio interessante considerando che da inizio anno sta perdendo il 60%, motivo per cui si potrebbe anche provare un acquisto in area 2 euro.
Fca oggi viene penalizzato dalle cattive notizie che arrivano dagli Stati Uniti. Anche alla luce di ciò qual è il suo giudizio sul titolo?
Non vedo bene Fca perchè è oggetto di un'indagine negli Stati Uniti e inoltre dopo la Brexit ci saranno ripercussioni nel settore auto in Europa. Se l'economia globale dovesse rallentare, le prospettive sarebbero poco incoraggianti per il comparto, motivo per cui eviterei di puntare su Fca ai prezzi attuali.
Telecom Italia (Other OTC: TIAJF - notizie) è stato un po' dimenticato dagli investitori, presentandosi al momento al di sotto di quota 0,7 euro. Valuterebbe un acquisto del titolo ora?
Telecom Italia è particolare perchè di fatto ha un valore di business con una redditività molto bassa e un debito enorme. Il titolo si è mosso abbastanza in percentuale negli ultimi mesi, subendo forti perdite rispetto ad inizio anno.
Telecom Italia è uno di quei titoli che non mi fa impazzire a livello di investimento e sinceramente non lo comprerei. Se non dovesse scendere a 0,55/0,5 euro non interverrei al rialzo.
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