A Piazza Affari è ora doveroso l'aggiustamento
Redigendo questo commento nelle prime ore della mattina, quando il sole deve ancora sorgere; oggi bisognerà compiere uno sforzo notevole per proporre le consuete riflessioni con il necessario distacco dai noto eventi politici. Iniziamo doverosamente da Piazza Affari: che venerdì ha chiuso in malo modo, per la prima volta penetrando il fascione di supporto, il cui superamento a fine 2016 diede il via ad un rialzo con pochi precedenti nel passato. Per la cronaca, la sovraperformance a cui abbiamo assistito negli tre ultimi mesi, è risultata soltanto il secondo episodio sulle dieci elezioni generali tenutesi dal 1980 ad oggi; l'unico precedente analogo risalendo al 1994.
Una dimostrazione di benevolenza, sconfessata dalle delusioni da alcune settimane emergenti sul fronte economico - il CESI Italia risulta negativo dalla fine del 2017 - e sottolineata soprattutto dal reddito fisso: con il Credit Default Swap a 5 anni che si attesta da alcuni giorni sotto i 100 punti base; e con lo spread dei rendimenti dei titoli governativi rispetto alla Germania, che per la prima volta in tre anni è giunto ad un sentitissimo appuntamento elettorale in tendenza discendente. I mercati finanziari italiani prezzavano la perfezione, fino a venerdì mattina. Ora appare probabile un doveroso aggiustamento.
Per fortuna all'inizio del mese il modello di asset allocation ha suggerito una netta riduzione dell'esposizione in azioni: l'Equity è sceso al 46% del portafoglio, e venerdì sera una elaborazione necessariamente parziale indicava un ulteriore taglio di 5 punti. Evidentemente la scalette delle preferenze rimane immutata: con Wall Street che può continuare a sovraperformare le piazze europee, dove tuttora si fanno preferire i listini core di Francia, Austria e, più indietro Olanda e Germania. Lo S&P ha chiuso il mese di febbraio in calo. Non è riuscito il "triplete" di un anno fa, quando Wall Street si produsse in un saldo positivo nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio; replicando un setup sperimentato altre 21 volte dal 1950 in poi, la cui proiezione nei 18 mesi successivi è riportata in prima pagina. Ad evidenza, malgrado il mezzo passo falso del mese passato, la borsa americana sta ancora seguendo quel percorso in maniera spettacolare.
Nota. Il presente commento è un estratto sintetico del Rapporto Giornaliero, pubblicato tutti i giorni entro le 8.20 da AGE Italia; pertanto eventuali riferimenti a studi tecnici vanno intesi riferiti ai grafici ivi riportati.
Autore: Gaetano Evangelista Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online