Pil Italia 2024 a +1%, Cpi a 2,7% con guerra MO prolungata ma circoscritta- Intesa-Prometeia
MILANO (Reuters) - Il prossimo anno l'Italia crescerà dell'1% e l'inflazione salirà al 2,7% nell'ipotesi base che il conflitto in Medio Oriente prosegua ancora senza tuttavia allargarsi all'intera regione.
E' la previsione formulata nel rapporto sui distretti industriali realizzato da Intesa Sanpaolo con Prometeia in cui si delineano alcuni possibili scenari legati all'evoluzione della guerra tra Israele e Hamas.
Nello scenario base, a cui viene assegnato il 65% di probabilità e che prevede una "guerra molto intensa" per un paio di mesi e poi un prolungamento senza però che il conflitto si estenda all'intera regione, il greggio toccherebbe 80 dollari al barile e il gas naturale 48 euro al MegaWatt/ora, ha spiegato il capo economista della banca Gregorio De Felice.
L'ultimo dato disponibile relativo a ottobre sull'inflazione italiana vede una stima preliminare all'1,8%, minimo da luglio 2021.
Il governo vede una crescita dell'economia italiana per il 2024 all'1,2%.
Uno scenario più severo prevede il "coinvolgimento esplicito dell'Iran che controlla il passaggio delle navi nello stretto di Hormuz, attraverso cui passa il 40% della produzione mondiale del petrolio", ha ricordato De Felice durante la presentazione.
Sotto questo scenario - il più remoto, cui la banca assegna una probabilità del 5% - il prezzo del greggio balzerebbe a 160 dollari il barile e quello del gas naturale a 110 euro al MegaWatt/ora, mentre il Pil italiano 2024 potrebbe vedere una contrazione dello 0,1% e l'indice dei prezzi al consumo salire al 5,5%.
Un'ulteriore simulazione, a cui Intesa Sanpaolo assegna il 30% di probabilità, vede Siria e Libano fortemente impegnate nel conflitto.
"In questo caso, la crescita italiana si attesterebbe allo 0,5% e l'inflazione salirebbe al 3,8%", ha detto De Felice.
Il prezzo del greggio salirebbe a 110 dollari il barile e quello del gas naturale a 90 euro al MegaWatt/ora.
In generale, De Felice prevede per l'anno prossimo uno scenario incerto soprattutto a causa di una serie di variabili di tipo geopolitico cui si aggiunge l'incertezza per le elezioni europee e per la riforma del patto di Stabilità.
Per il capo economista di Intesa la capacità dell'export italiano resta elevata e la competitività ha tenuto ma occorre proseguire sulla via degli investimenti.
(Sara Rossi, editing Gianluca Semeraro)