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Ponte verso centinaia di opportunità tra le A-shares

Jian Shi Cortesi, gestore del fondo Julius Baer Multistock China Evolution Fund di GAM, spiega che la Cina ieri ha annunciato che il tanto anticipato Shenzhen-Hong Kong Stock Connect programme è stato approvato dal Consiglio di Stato cinese. La data effettiva del lancio, ancora non confermata, potrebbe verificarsi già nel corso di questo anno.

Lo Shenzhen-Hong Kong Stock Connect programme aumenterà ulteriormente il numero di azioni di tipo A accessibili agli investitori globali - spiega Jian Shi Cortesi -. Questo aumenta anche le probabilità che le azioni cinesi di classe A siano incluse, in futuro, negli indici MSCI (Francoforte: 3HM.F - notizie) . Unendo la A-shares disponibili tramite lo Shenzhen-Hong Kong Stock Connect programme e quelle disponibili tramite lo Shanghai-Hong Kong Stock Connect programme, che vanno ad aggiungersi a tutti quei titoli già quotati sulla piazza di Hong Kong, ci si trova improvvisamente di fronte al secondo mercato azionario per capitalizzazione di mercato su scala globale, operante attraverso Hong Kong.

L’approvazione di questo progetto è anche vista come un segno che la Cina è meno preoccupata delle possibili fughe di capitali, anche grazie al rallentamento della diminuzione delle riserve valutarie Cinesi, fenomeno che aveva investito il Paese negli ultimi mesi - spiega Jian Shi Cortesi -. La quota aggregata dello Stock Connect programme sarà rimossa. Lo Shenzhen-Hong Kong Stock Connect programme applicherà la stessa quota dello Shanghai-Hong Kong Stock Connect programme, ovvero di 13 miliardi di Renminbi per gli ordini in entrata e di 10 miliardi per gli ordini in uscita.

Con lo Shenzhen-Hong Kong Stock Connect programme, centinaia di azioni A-share quotate a Shenzhen potranno essere acquistate dagli investitori internazionali, incluse alcune società facenti parte dell’universo delle mid and small caps - spiega Jian Shi Cortesi -. Tuttavia, i titoli quotati a Shenzhen stanno attualmente scambiando a valutazioni molto più elevate rispetto a quelli di Hong Kong e Shanghai, perciò gli investitori internazionali saranno probabilmente molto selettivi e si concentreranno sulle maggiori società con buone prospettive di crescita e valutazioni ragionevoli.

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Gli investitori domestici potranno invece accedere a tutti quei titoli inclusi nell’indice Hang Seng Small-cap con una capitalizzazione di mercato superiore ai 5 miliardi di dollari di Hong Kong - spiega Jian Shi Cortesi -. Con lo yuan cinese in preda a un trend di svalutazione rispetto al dollaro statunitense, l’interesse degli investitori continentali verso l’acquisto dei titoli quotati ad Hong Kong è cresciuto notevolmente. Da inizio anno, le scelte sul mercato di Hong Kong si sono concentrate sulla ricerca di dividendi. Ora, il loro interesse potrebbe spostarsi verso l’universo delle small caps di Hong Kong, che scambiano a valutazioni molto più contenute rispetto alle omologhe A-shares.

Autore: Pierpaolo Molinengo Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online