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Poteva FCA non essere a conoscenza della malattia di Marchionne?

Nuove rivelazioni da parte dell’istituto in Svizzera presso il quale Sergio Marchionne si era rivolto mettono in cattiva luce FCA

La morte dell’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles NV e Ferrari NV ha commosso una nazione e lasciato un grosso vuoto nel panorama automobilistico mondiale; gli elogi per Sergio Marchionne non sono mancati in questi anni ed al contempo oggi dopo la sua morte ha ricevuto lodi sia dal punto di vista professionale che come uomo.

A due giorni dalla morte però il titolo della Fiat è crollato del 10%, dopo aver toccato un picco a 20 euro per azione il 31 Maggio di quest’anno. Prima dell’annuncio della sua morte il titolo scambiava a 17 euro, mentre oggi ogni azione vale 14,4 euro. Negli operatori di mercato si è sollevata più di qualche perplessità dopo la forzata sostituzione dell’AD, con la scelta che è ricaduta su Olivier François.

Nel frattempo l’Ospedale di Zurigo ha rotto il silenzio ieri, dichiarando che Marchionne era da loro in cura già da un anno per una grave malattia.  L’Universitätsspital di Zurigo ha confermato così per la prima volta, che l’ex-Ceo di Fca era, effettivamente, un paziente della struttura sanitaria elvetica alla quale Marchionne aveva deciso di rivolgersi, preferendola a qualche ospedale italiano, per questioni di privacy.

L’ospedale, riferisce l’agenzia di stampa svizzera Ats, ha precisato che durante la degenza “si è fatto ricorso a tutte le possibilità offerte dalla medicina di punta, ma – dicono dall’ospedale con un linguaggio più che asettico e, per certi versi, imbarazzante – il signor Marchionne purtroppo è deceduto. Ne siamo estremamente dispiaciuti ed esprimiamo alla famiglia le nostre più sentite condoglianze”. Per rispetto della privacy, i responsabili dell’ospedale universitario si erano finora rifiutati di rilasciare qualsiasi dichiarazione sulle condizioni di Marchionne.

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Le rivelazioni dell’agenzia Svizzera hanno però sollevato dubbi sul fatto che la proprietà di FCA non fosse a conoscenza del reale stato di salute di Marchionne; tali insinuazioni che si sono sollevate da più voci hanno costretto la società ad emettere un comunicato. Fiat Chrysler ha dichiarato di non essere a conoscenza e la famiglia ha anche affermato di non aver informato la società.

Fiat Chrysler, citando la legge sulla privacy , ha detto di non aver avuto “alcuna conoscenza dei fatti” riguardo alla malattia del suo ex amministratore delegato, rispondendo così ieri a chi chiedeva delucidazioni in merito. La famiglia di Marchionne ha confermato che la compagnia non è stata informata delle sue condizioni fino alla fine della scorsa settimana, quando all’azienda è stato notificato che non sarebbe tornato al lavoro. Fino a quando non è sparito dalla vita pubblica il 26 giugno, Marchionne aveva continuato a gestire le compagnie in un programma inarrestabile, sovrintendendo alla formazione di un nuovo piano quinquennale per Fiat Chrysler presentato il 1° Giugno.

La morte inaspettata di Marchionne e la mancanza di informazioni rilasciate da Fiat Chrysler hanno generato speculazioni sui media su quanto l’azienda sapeva e su cosa avrebbe dovuto rivelare. L’amministratore delegato, che aveva salvato la Fiat dalla bancarotta quando è subentrato nel 2004 e poi è andato a salvare Chrysler mettendo insieme le due società, era così importante che il rapporto annuale del gruppo includeva una divulgazione del rischio su Marchionne. Nonostante il suo pensionamento programmato nell’aprile 2019, l’azienda ha sempre dichiarato che Marchionne “è fondamentale per l’esecuzione della nostra direzione strategica e l’attuazione del nostro piano aziendale”.

This article was originally posted on FX Empire

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