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Powell, la Fed e l’incognita inflazione che potrebbe mettere in fibrillazione i mercati

L’inflazione ha già dato i suoi segnali di crescita negli ultimi mesi, è la reflazione che segue a una fase più o meno ampia di deflazione.

La pandemia da questo punto di vista ha creato situazioni economico-finanziarie assai delicate, ma il resto lo stanno facendo gli stimoli fiscali e le ingenti quantità di soldi immessi nelle economie di mezzo mondo dai governi e ancor più dalle banche centrali, con programmi di acquisto dei titoli di Stato senza precedenti.

Un mare di liquidità ha invaso e sta invadendo le tasche in particolare degli statunitensi, basti pensare al piano di stimolo di Trump e di Biden con migliaia di miliardi di dollari dati ai disoccupati e a quanti hanno un basso reddito.

Ma cosa accadrà quando proprio i soldi messi in tasca agli americani inizieranno a produrre il loro effetto benefico sull’economia? A quel punto i prezzi aumenteranno e l’inflazione inizierà a cambiare lo scenario.

Il lavoro, i salari e l’inflazione

Se per ora gli statunitensi che ricevono il sussidio sono poco inclini a trovare lavoro perché il sussidio è più comodo del lavorare, o perché i lavori offerti per ora garantiscono meno del sussidio, tutto ciò presto cambierà.

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Tutto cambierà quando Biden non elargirà più sussidi, e le persone saranno costrette a trovarsi un lavoro per campare. A quel punto si innescherà una pressione sull’aumento salariale, che le imprese scaricheranno sui prezzi dei prodotti.

A quel punto l’economia sarà in una fase di ottima espansione, ma l’inflazione che si genererà metterà sotto pressione il Federal Reserve System, che dovrà decidere che fare e come.

Le scelte di Powell, della Fed e l’inflazione

Fin dove lo US Fed tollererà un aumento dell’inflazione? Come noto la banca centrale statunitense ha scelto di mantenere la sua politica monetaria intorno al 2%, ma in modo più flessibile e meno rigida di prima.

Quindi in questo caso potrebbe tollerare una risalita dell’inflazione anche oltre tale soglia, ma fino a dove e fino a quando?

Ad un certo punto Jerome Powell dovrà intervenire e innalzare i tassi di interesse per contrastare l’eccessiva inflazione: necessariamente!

I mercati finanziari questo lo sanno e di tanto in tanto fibrillano perché temono che la Fed possa intervenire nel momento sbagliato.

Già, il momento giusto e quello sbagliato. Qui si giocherà tutto il governatore della Fed.

Gli investitori e l’inflazione

Negli Stati Uniti investire in Borsa è molto sentito, fa parte della cultura anche popolare degli statunitensi: vedasi Gamestop.

Ed infatti secondo i dati forniti anche da FinancialLounge, una porzione dei sussidi che l’amministrazione Biden ha elargito agli americani si sono riversati e continueranno a riversarsi anche sui mercati finanziari.

Questo ovviamente gonfia i titoli, azionari e non solo. Tuttavia cosa accadrà se un intervento troppo precipitoso o tardivo della Fed sarà avvertito come tale dagli investitori più accorti?

Il rischio di un crollo delle borse statunitensi è una ipotesi che va messa in conto.

Al di là delle scelte di Powell, tutta questa massa di liquidità che ha invaso i mercati finanziari fa gola a molti. Ciò significa che si sfrutteranno tutte le notizie negative che giungeranno per attivare dei lauti take profit che facciano entrare tale liquidità nelle casse di chi sa come e quando agire.

This article was originally posted on FX Empire

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