Pranzo di Natale dopo il tampone, l'idea dell'esperto
La soluzione per salvare il pranzo di Natale esiste: tutti i partecipanti dovranno fare un tampone il giorno prima e risultare tutti negativi. L’idea è stata lanciata dal virologo Giovanni Di Perri, responsabile Malattie Infettive dell’Ospedale “Amedeo di Savoia” di Torino, sulla Stampa.
In casa, infatti, mascherine e distanziamento non bastano: stando a tavola per tanto tempo il coronavirus gira e basta un solo commensale positivo per diffondere il contagio a ogni respiro.
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Il test fatto il giorno prima, nonostante sia una soluzione estrema perché la cosa migliore sarebbe proprio evitare di fare pranzi e cene con tante persone, dà delle garanzie.
Nei giorni delle festività, inoltre, sarebbe meglio restare il più possibile in famiglia: basta uscire per fare la spesa, infatti, e torna il rischio di contagio.
Proprio qualche giorno fa, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa aveva spiegato: “Credo che il Natale sarà ben diverso da quello che abbiamo conosciuto, al cenone solo la famiglia, ovvero i parenti di primo grado. Non credo che ci possano essere allenamenti delle misure per Natale. Ci sarà un provvedimento che riguarderà proprio le festività. A Natale in famiglia sì, ma solo nel nucleo ristretto, parenti di primo grado. La gran parte delle restrizioni attuali è bene che restino, magari con un allentamento del rigore per alcuni esercizi”.
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