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Prescrizione, tutti contro Renzi. Bonafede: "Italia Viva è isolata"

Bonafede e Renzi (La Presse)
Bonafede e Renzi (La Presse)

Non solo elezioni regionali. Il botta e risposta tra maggioranza e Italia Viva si infiamma anche sul tema della giustizia, in particolare sulla riforma della prescrizione. Lo scontro più duro è quello tra Matteo Renzi e il ministro Alfonso Bonafede, duello che sembra mettere a rischio la tenuta del governo.

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Cosa è successo

Sulla prescrizione la maggioranza si è spaccata alla Camera. I renziani di Italia Viva hanno votato assieme a Forza Italia, Lega, Fdl e un esponente del gruppo misto per chiedere di cancellare la riforma del Guardasigilli Bonafede e dire sì alla proposta del responsabile Giustizia forzista Enrico Costa, che da mesi sta conducendo una battaglia durissima contro la prescrizione "corta" sponsorizzato dalle Camere penali. Renzi invece ha accusato il Pd di seguire il populismo dei cinque stelle. Il caos. Poi il voto a Montecitorio. "Prendo atto della bocciatura - ha detto Bonafede - Nei prossimi giorni presenterò la riforma del processo penale". A suo favore hanno votato Pd, M5S e Leu. Il risultato? 23 a 22 e tante polemiche.

Bonafede: “Renzi è isolato”

"Italia Viva di Matteo Renzi si è isolata rispetto alla maggioranza votando insieme a Forza Italia e alle opposizioni sulla prescrizione, ma più che prenderne atto come ministro della Giustizia non voglio fare”, ha dichiarato Alfonso Bonafede, a “Circo Massimo” su Radio Capital, dopo la soppressione della proposta di legge Costa (Forza Italia).

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"La proposta che voleva abolire la prescrizione non è passata, abbiamo bloccato Fi e il centrodestra. Il mio lavoro - ha poi aggiunto il Guardasigilli - è dare ai cittadini una riforma che permetta di avere un processo penale con tempi ragionevoli".

“La scorsa settimana - ha ricordato Bonafede - c'è stato un vertice sulla giustizia nel corso del quale sono state raccolte le diverse sensibilità” fino ad arrivare alla proposta di mediazione che prevede, sostanzialmente, “di distinguere tra condannati e assolti in primo grado”. In caso di condanna si interrompe la prescrizione, se invece l'imputato viene assolto scatta una sospensione lunga (che potrebbe essere di due anni). "Sto lavorando proprio per scrivere questa nuova proposta e portarla all'attenzione della maggioranza. Tutte le forze di maggioranza - ha aggiunto il ministro - si sono sbloccate a seguito di questa proposta e abbiamo deciso di andare avanti. E ieri Italia Viva si è isolata rispetto a questo sblocco. Vedo comunque una maggioranza che ha deciso di andare avanti, con un Pd molto compatto".

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Renzi: "Noi non abbiamo fatto un governo per diventare grillini”

Puntuale, su Facebook, arriva la replica di Matteo Renzi. "Non abbiamo rotto la maggioranza, abbiamo solo difeso lo stato di diritto. Continueremo a farlo, anche senza il permesso dei populisti: populisti nuovi e populisti vecchi. Abbiamo fatto un governo insieme per mandare a casa Salvini, non per diventare grillini".

E ancora: "I titoli di oggi sono fantastici: Renzi spacca la maggioranza. Guardiamo i fatti: c'era una legge sulla prescrizione voluta dal Pd e dal ministro Orlando. Poi sono arrivati i populisti gialli-verdi e con i voti leghisti e grillini hanno cambiato la legge eliminando la prescrizione e rendendo i cittadini imputati a vita. Un obbrobrio giuridico. Noi ieri abbiamo votato per ripristinare la legge dei nostri Governi, cancellando le misure giustizialiste e populiste. Mi dispiace solo che il Pd abbia scelto di seguire i grillini anche su questo, andando purtroppo a rimorchio dei Cinque Stelle".

Boschi: “Bonafede e malafede”

“Prescrizione: Bonafede e malafede. Mentre vota la riforma Bonafede scritta da Lega e 5Stelle, il PD ci accusa di tradimento perché votiamo una riforma scritta dall’attuale vicesegretario del PD. In questa storia c'è qualcuno in malafede”, ha twittato in mattinata Maria Elena Boschi.

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Costa a Bonafede: "Finirai in minoranza"

Sul caso interviene anche il deputato di Forza Italia, che è anche responsabile del dipartimento Giustizia degli azzurri, Enrico Costa, che avverte: "Signor ministro Bonafede, scommettiamo che il 27 gennaio, in Aula, sarà lei ad essere isolato e a finire in minoranza? Scommettiamo che tantissimi deputati della maggioranza, quando avranno l'opportunità di esprimersi liberamente, manderanno in soffitta la sua riforma? Scommettiamo che i veri garantisti non accetteranno di essere complici dell'omicidio del processo penale? Signor ministro, ha ancora dieci giorni di tempo per proporre una soluzione seria. Ci lavori. E lasci perdere il ridicolo 'lodo Conte', che non diventerà mai legge".

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