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Prese di profitto in Europa, ma Milano si difende con l'oil

Dopo la pausa di ieri che aveva visto il mercato chiude gli scambi senza un nulla di fatto, gli acquisti sono tornati a dominare la scena sulla piazza azionaria giapponese oggi. Il Nikkei 225 è salito dell'1,12%, spingendosi sui livelli più altri dell'ultimo anno, grazie alla spinta arrivata dal petrolio che dopo l'accordo Opec sul taglio della produzione ha registrato un poderoso balzo in avanti.
Tanto è bastato per aumentare la tendenza al rischio sui mercati, come evidenziato anche dall'ulteriore indebolimento dello yen nei confronti del dollaro, salito oltre quota 114.

In rosso le Borse europee che dopo gli spunti positivi di ieri hanno avviato gli scambi in calo, ampliando le perdite nel corso della mattinata. Il Ftse100 arretra ora dell'1,12%, seguito dal Cac40 e dal Dax30 che scendono rispettivamente dello 0,67% e dello 0,77%.
Sul fronte macro è stato diffuso in Europa il dato finale dell'indice PMI manifatturiero che a novembre si è attestato a 53,7 punti, in linea con la lettura preliminare e con le attese degli analisti.

Lo stesso dato in Germania è stato pari a 54,3 punti, poco al di sotto dei 54,4 punti dell'indicazione preliminare e sotto le stime del mercato che puntava ad una conferma della prima lettura. In Francia l'indice PMI manifatturiero nella versione finale di novembre si è attestato a 51,7 punti, in rialzo rispetto ai 51,5 dell'indicazione preliminare e al di sopra dei 51,5 messi in conto dalla comunità finanziaria.

Intanto il segno meno domina la scena anche a Piazza Affari dove prevalgono alcune prese di profitto dopo il buon progresso delle ultime due sedute. L'indice Ftse Mib ha provato ad allungare verso area 17.000, salvo poi tornare sui suoi passi e presentarsi ora poco al di sotto dei 16.900 punti con un calo dello 0,25%.

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Tra le blue chips sono ancora ben impostati i protagonisti del settore oil con il prezzo del petrolio che negli ultimi minuti sta lambendo l'area dei 50 dollari al barile. ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) avanza dell'1,83%, seguito da Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) che si apprezza dell'1,19%, mentre Saipem (EUREX: 577305.EX - notizie) è più cauto con un rialzo dello 0,23%.

In positivo Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) che si apprezza dell'1,34% dopo che il gruppo ha emesso il primo bond, da 180 milioni di euro, sul portafoglio RC Auto.
Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario sono preceduti dal segno meno Banca Monte Paschi e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) con un rosso dell'1,54% e dello 0,67%, mentre Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) oscilla intorno alla parità preceduto da Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) e Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) che salgono entrambi dello 0,4%.

In rialzo dello 0,59% Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) , mentre Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) guadagna lo 0,89%, ma da avere la meglio é Banca Popolare dell'Emilia Romagna con un rally del 3,9% sulla scia dei rumors secondo cui la società sta preparando una nuova offerta su CariFerrara.

Sul fronte macro Usa oggi si conosceranno le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che dovrebbero salire da 251mila a 253mila unità. In calendario anche l'indice PMI manifatturiero di Markit (NasdaqGS: MRKT - notizie) che nella lettura finale di novembre dovrebbe attestarsi a 53,9 punti, in linea con l'indicazione preliminare.

Le spese per le costruzioni ad ottobre dovrebbero mostrare un rialzo dello 0,5% contro la flessione dello 0,4% precedente, mentre l'indice ISM manifatturiero di novembre è atteso in rialzo da 51,9 a 52,1 punti.
Da segnalare un discorso di Loretta Mester, presidente della Fed di Cleveland, oltre ad un intervento di Rob Kaplan, a capo della Fed di Dallas.

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