Prezzi stabili tra timori per offerta russa e domanda asiatica
(Reuters) - Il greggio scambia stabile, dopo che la Russia ha tagliato le forniture di gas in Bulgaria e in Polonia, anche se i persistenti timori per i lockdown asiatici contro il coronavirus, che potrebbero zavorrare la crescita economica e la domanda, hanno contenuto l'aumento dei prezzi.
Dopo le perdite viste a inizio seduta, intorno alle ore 11,20 italiane i futures sul Brent guadagnano 83 centesimi, o lo 0,8%, a 105,82 dollari il barile. I futures sul greggio Usa balzano di 75 centesimi, o dello 0,7%, a 102,40 dollari il barile.
I prezzi del petrolio hanno ignorato l'aumento del dollaro ai massimi di due anni, rendendo gli acquisti di greggio più costosi per i detentori di altre valute.
Il gigante energetico russo Gazprom ha comunicato di aver interrotto la fornitura di gas in Bulgaria e in Polonia, in un'importante escalation della più ampia disputa tra la Russia e l'Occidente su quella che Mosca ha definito come una "operazione militare" in Ucraina.
L'evento ha spinto ieri i futures NYMEX sul diesel a basso tenore di zolfo oltre il 9%, a livelli record di 4,47 dollari il gallone.
Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ha segnalato ieri che l'Asia è alle prese con un outlook di "stagflazione", a causa della guerra in Ucraina, dell'impennata dei costi delle materie prime e del rallentamento in Cina.
Ieri la banca centrale cinese ha comunicato che aumenterà il proprio sostegno per la politica monetaria, mentre Pechino tenta di eliminare sul nascere l'epidemia di Covid-19 nella capitale ed evitare lo stesso tipo di severo lockdown imposto a Shanghai da un mese. Qualsiasi stimolo andrebbe a beneficio della domanda di petrolio.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)