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Protezione Civile contro Ingv: "Sottratti 15 milioni, incrinati i rapporti"

(Photo by Jeff J Mitchell/Getty Images) (Photo: Jeff J Mitchell via Getty Images)
(Photo by Jeff J Mitchell/Getty Images) (Photo: Jeff J Mitchell via Getty Images)

Con un emendamento “dell’ultimo minuto” inserito nel decreto Sostegni bis sono stati sottratti 15 milioni al Fondo di protezione civile per la prevenzione dei rischi e per il sostegno al volontariato per ‘svincolare’ l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) dalla convenzione che fino ad oggi lo ha legato al Dipartimento per tutto ciò che concerne l’attività scientifica. Una scelta fatta all’insaputa della Protezione Civile che “mette in discussione uno dei pilastri del sistema”. Lo denuncia lo stesso Dipartimento secondo il quale la scelta ha “incrinato lo stretto rapporto di sinergia” con l’Ingv.

Il Dipartimento è già al lavoro per rimediare a “questo elemento di squilibrio”, “nel rispetto dei ruoli di ciascuno e con l’unico obiettivo di assicurare un servizio adeguato al Paese”. “Ben vengano gli investimenti nella ricerca scientifica e gli interventi a sostegno della sua autonomia - sottolinea la Protezione Civile - ma non a discapito del Fondo nazionale di protezione civile, indebolendo il ruolo della comunità scientifica nel Servizio nazionale e depauperando le risorse destinate alla previsione, prevenzione e mitigazione dei molteplici rischi che interessano il nostro Paese”.

L’emendamento contestato dal Dipartimento della Protezione Civile - l’articolo 9 comma 1 quater in tema di autonomia scientifica dell’lngvnelle attività svolte in coordinamento con il Dipartimento della protezione civile - è uno di quelli citati anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella lettera di accompagnamento alla promulgazione della legge indirizzata al Parlamento con la quale viene contestato l’eccessivo uso di emendamenti con norme fuori tema.
“In nome dell’incontestabile principio dell’autonomia scientifica, di cui il Dipartimento è e rimane fermo sostenitore - dice la Protezione Civile - con un emendamento dell’ultimo minuto si è incrinato lo stretto rapporto di sinergia tra l’Ingv e il Servizio nazionale della protezione civile, svincolando le attività dell’Istituto dalla convenzione che storicamente ne regola i rapporti con il Dipartimento e introducendo un elemento di forte disparità all’interno di un sistema complesso costituito da tanti enti e istituti scientifici”. Tutte “realtà di eccellenza” che danno un contributo “specifico e prezioso” e di cui l’Ingv è “solo una, seppure con un ruolo essenziale e insostituibile”. Spetta alla Protezione Civile, dice il Dipartimento, gestire questa rete di competenze” per “integrare le conoscenze e i prodotti derivanti da attività di ricerca e innovazione in concrete attività di riduzione del rischio, assumendosi quotidianamente la responsabilità delle scelte delicatissime che ne derivano”.

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L’emendamento cambia radicalmente la situazione. “Spiace rilevare - dice infatti la Protezione Civile - che il legislatore non abbia sentito l’esigenza di consultare preventivamente il Dipartimento per comprendere l’impatto che una norma del genere produce sul Sistema: con poche righe in un decreto legge, che peraltro dovrebbe riguardare “Misure urgenti connesse all’emergenza da Covid 19″, si mette in discussione uno dei pilastri del nostro sistema, ossia il ruolo della comunità scientifica nella ricerca per fini di protezione civile: un’intuizione del Ministro Zamberletti che contraddistingue da 30 anni il modello italiano della protezione civile e che rappresenta uno dei motivi della sua efficienza”.
Il Dipartimento è già al lavoro per rimediare a “questo elemento di squilibrio” e “continuare a garantire questa efficienza”, “nel rispetto dei ruoli di ciascuno e con l’unico obiettivo di assicurare un servizio adeguato al Paese”. “Ben vengano gli investimenti nella ricerca scientifica e gli interventi a sostegno della sua autonomia - concludono da via Ulpiano - ma non a discapito del Fondo nazionale di protezione civile, indebolendo il ruolo della comunità scientifica nel Servizio nazionale e depauperando le risorse destinate alla previsione, prevenzione e mitigazione dei molteplici rischi che interessano il nostro Paese”.

Replica Ingv. ”Non mina gli equilibri ma elimina un passaggio intermedio” risponde l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) alla Protezione Civile. Il finanziamento diretto dell’Ingv ”è volto a eliminare un passaggio contabile intermedio, nell’ottica della semplificazione amministrativa senza sottrarre risorse alle attività svolte dal DPC e senza minare l’equilibrio nei rispettivi ruoli, anzi rafforzandolo”.

“Con la Legge n. 73/2021 - spiega il presidente Carlo Doglioni - viene semplificato il finanziamento per le sue attività istituzionali che vengono attribuiti all’Ingv direttamente senza passare per il Dipartimento di Protezione Civile. I 15 milioni di euro attribuiti dalla norma sono meno di quello che l’INGV spende annualmente, circa 18 milioni all’anno, e sono poco più di quanto il Dipartimento di Protezione Civile trasferisce ogni anno all’istituto”. Secondo Doglioni il finanziamento diretto dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri per le attività di monitoraggio sismico e vulcanologico del territorio nazionale ”è volto quindi a eliminare un passaggio contabile intermedio, nell’ottica della semplificazione amministrativa senza sottrarre risorse alle attività svolte dal DPC e senza minare l’equilibrio nei rispettivi ruoli, anzi rafforzandolo”. Inoltre, si sancisce la necessaria separazione di ruoli tra ricerca scientifica e gestione delle attività emergenziali. “L’Ingv - conclude - continuerà a garantire la piena collaborazione con la Protezione Civile Nazionale aumentando e possibilmente migliorando le proprie attività”.
“L’Italia - si legge nella nota - è una nazione altamente sismica e con frequenti eruzioni vulcaniche. L’INGV è la sentinella di questi fenomeni al servizio della nazione. Mantenerlo nella migliore operatività è un interesse per l’Italia”. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è l’ente pubblico di ricerca preposto al monitoraggio e sorveglianza sismica e vulcanica in Italia, ed è parte del Sistema nazionale di protezione civile, al pari dei Vigili del Fuoco e delle Forze Armate, coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.