Quanti giorni di ferie possono avere i parlamentari?
Anche se a molti cittadini sembra che i parlamentari siano dei perdigiorno, in realtà quello di rappresentare il voto popolare è un vero e proprio lavoro. E di conseguenza, come per tutti i lavori che si rispettino, ci sono anche giorni di ferie da prendere e festività.
La Camera e il Senato hanno dei regolamenti in materia e decidono in maniera autonoma su quanto debba essere il tempo di chiusura durante la stagione estiva. Solitamente deputati e senatori lasciano i loro scranni dai primissimi di agosto fino a metà settembre.
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La chiusura estiva permette anche a tutti i lavoratori del Parlamento, dai portaborse ai vari guardiani e inservienti, di godere delle loro giuste ferie, senza contare i costi di manutenzione dei palazzi del potere, che vengono in questo modo ridotti.
Nel 2017 c’è stato un record per le vacanze estive dei parlamentari, con 40 giorni di chiusura – salvo che per alcune commissioni parlamentari che hanno continuato a riunirsi per seguire gli affari correnti. Nonostante sia stato un periodo maggiore di un mese, queste ferie sono state in minor numero rispetto al parlamento francese e a quello tedesco – che chiude da luglio a settembre ogni anno.
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Nel 2018 non ci sarà alcun anticipo delle vacanze: sono previste votazioni almeno fino al 26 luglio – visto che il governo Conte deve recuperare la lentezza d’inizio legislatura. Oltre alle votazioni, ci saranno altre discussioni da chiudere, motivo per il quale le vacanze cominceranno piuttosto tardi, probabilmente a agosto inoltrato. A settembre, con il rientro previsto a metà mese, ci sarà subito da affrontare la legge di bilancio annuale: di certo è meglio lavorarci su dopo un po’ di riposo.
Oltre alle vacanze estive, i parlamentari fanno una pausa annuale anche attorno a Natale, con la chiusura che segue la falsariga delle scuole: dal 21-22 dicembre (a seconda del momento nel quale cade il venerdì) fino all’Epifania. A Pasqua, invece, normalmente si lavora.
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