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Ratti & Tesmec: affondati dai risultati semestrali

Tesmec: il rally del mese di agosto che aveva spinto i corsi da 0.470 a 0.550 euro è stato bruscamente interrotto. Il titolo ha ripreso a scendere con forza puntando verso i minimi annuali (ultimi 4 anni). Non è detto comunque che il raggiungimento di tali obiettivi sia sufficiente a placare le spinte ribassiste. Ulteriori indicazioni negative verrebbero invece inviate in caso di discese (in chiusura di seduta) al di sotto di area 0.4650 euro. Nella seduta odierna fare attenzione agli alti e bassi. A penalizzare il titolo, i deludenti risultati semestrali. Tesmec sostiene che la scelta strategica di adottare un modello di business focalizzato principalmente su servizi ad elevato valore aggiunto per il cliente ha impattato nel breve periodo sui volumi del Gruppo, ma ciò consentirà, a tendere, una riduzione dei livelli di magazzino e un conseguente miglioramento del capitale circolante. Inoltre, a coronamento di un periodo di intensi investimenti volti a creare vantaggi competitivi, sono visibili i primi segnali di ripresa nel settore ferroviario in cui si attendono sostanziali sviluppi nei prossimi trimestri, grazie ad importanti ordini già acquisiti o in corso di acquisizione, in Italia e all’estero. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) mercato delle smart grids infine, oltre alla finalizzazione di contratti di rilievo, si registrano nuove opportunità di business sulla base di una crescente domanda di modernizzazione ed efficientamento delle reti. Per la seconda parte dell’anno, pertanto, il gruppo stima una crescita significativa in termini di volumi e marginalità.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

A livello globale sono riscontrabili alcune tendenze, quali la specifica attenzione alla sicurezza, un maggiore interesse per la sostenibilità ambientale e crescenti investimenti in infrastrutture per la connettività, che risultano trasversali ai diversi business del Gruppo e su cui Tesmec sta concentrando i propri interventi con l’obiettivo di garantire la propria crescita nel prossimo futuro. In particolare, il Gruppo sta intensificando la propria attività nel settore delle reti di telecomunicazione e fibra ottica, sia per progetti FTTH (Fiber to the Home) che long distance, specialmente nel continente africano, in Australia e in Nuova Zelanda, in cui è prevista la finalizzazione di contratti di rilievo con i principali contractors internazionali. Nel segmento Trencher, inoltre, l’offerta di servizi e soluzioni ad elevato valore aggiunto consentirà un miglioramento del capitale circolante grazie al minore impatto del magazzino, oltre a una riduzione della posizione finanziaria netta. Inoltre, grazie alle azioni di efficientamento costi e di focalizzazione sull’attività di servizio adottate per la controllata Tesmec USA, ci si attende un incremento dei volumi e della marginalità anche nel mercato americano.

Per quanto riguarda il settore ferroviario si registrano le prime commesse per servizi di manutenzione completa sui mezzi d’opera della rete nazionale e gli investimenti per lo sviluppo di veicoli altamente efficienti, nel più ampio rispetto degli standard di sicurezza e ambientali, che dovrebbero portare ad una crescita rilevante della divisione nei prossimi trimestri. Sono previsti, infatti, importanti investimenti da parte dei principali operatori ferroviari per il rinnovo dei parchi macchine esistenti per il rispetto delle nuove normative in termini di sicurezza ed emissioni. Grazie alla finalizzazione di contratti di rilievo, interessanti prospettive sono attese anche nel settore delle tecnologie per le reti intelligenti, dove il Gruppo sta implementando una strategia di integrazione per affrontare le nuove sfide connesse alle fonti rinnovabili e alla generazione distribuita. Il mercato della tesatura, infine, risulta caratterizzato da un andamento ciclico legato a grandi progetti per la costruzione di elettrodotti per i quali sono attualmente in corso alcune rilevanti trattative. Nei mesi di luglio e agosto il Gruppo ha incrementato il portafoglio ordini per circa 20 milioni di euro. Sulla base delle negoziazioni in corso nelle diverse aree di business, si prevede, quindi, che nella seconda parte del 2016 il Gruppo possa registrare una crescita significativa rispetto al primo semestre.

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Principali Risultati Consolidati relativi ai primi sei mesi dell’esercizio 2016 (vs primi sei mesi dell’esercizio 2015):

  • Ricavi: 74,0 milioni di euro (rispetto agli 85,1 milioni di euro al 30 giugno 2015);

  • EBITDA: 7,4 milioni di euro (rispetto ai 14,2 milioni di euro al 30 giugno 2015);

  • EBIT: 1,4 milioni di euro (rispetto ai 9,6 milioni di euro al 30 giugno 2015);

  • Risultato Netto: negativo per 1,3 milioni di euro (rispetto ad un risultato positivo pari a 6,5 milioni di euro al 30 giugno 2015);

  • Indebitamento Finanziario Netto: 104,8 milioni di euro, rispetto agli 89,9 milioni di euro al 31 dicembre 2015 e in miglioramento rispetto al 31 marzo 2016 quando era pari a 107,1 milioni di euro. Non considerando gli effetti del principio IAS 17 per il contratto di locazione della sede di Grassobbio, l’Indebitamento Finanziario Netto al 30 giugno 2016 sarebbe pari a 87,6 milioni di euro e al 31 dicembre 2015 sarebbe stato pari a 72,1 milioni di euro;

  • Portafoglio Ordini Totale: 61,5 milioni di euro (rispetto ai 70,2 milioni di euro al 30 giugno 2015).

Ratti (Milano: RAT.MI - notizie) : situazione tecnica molto delicata per il titolo del lusso, negli ultimi mesi i corsi sono precipitati sui minimi annuali a 1.94 euro (prezzo min. ultimi 3 anni). In questa fase i rischi di rottura del successivo sostegno fondamentale a 1.92 euro non sono bassi (sotto tale livello primo obiettivo a 1.89 e 1.85 euro). Soltanto il recupero di quota 2.20 euro consentirà di dare un primo segnale di risveglio. I risultati semestrali stanno spingendo il titolo verso nuovi minimi. In avvio di seduta potremmo assistere ad un rimbalzo tecnico anche di oltre 3 punti percentuali, ma occhio alla volatilità (montagne russe).

Risultati primo semestre 2016

L’ebitda dei primi sei mesi del 2016 è pari a Euro 2,6 milioni, con un decremento di Euro 1,0 milioni rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente, ed una incidenza percentuale sui ricavi del 6,1% (8,1% nel primo semestre 2015). La diminuzione dell’EBITDA è direttamente collegata alla flessione del fatturato, oltre che alla modifica del mix delle vendite per area di business. Si evidenzia tuttavia come la Società abbia contenuto l’impatto di tali dinamiche grazie a maggiori livelli di efficienza produttiva, raggiunti anche a seguito dei significativi investimenti effettuati, con i conseguenti benefici in termini di costi. Gli ammortamenti del periodo ammontano a Euro 1,5 milioni e risultano in crescita di Euro 0,4 milioni rispetto al primo semestre 2015. L’incremento è collegato da un lato, all’entrata in esercizio degli investimenti realizzati e, dall’altro, alla modifica delle aliquote di ammortamento utilizzate per alcuni impianti di produzione.

L’ebit dei primi sei mesi del 2016 è pari ad Euro 1,1 milioni, con un decremento di Euro 1,4 milioni rispetto al 2015.

I proventi ed oneri finanziari sono risultati complessivamente positivi per Euro 0,1 milioni (comprensivi di differenze cambio positive per Euro 101 mila); nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente, gli stessi erano risultati negativi per Euro 0,4 milioni (comprensivi di differenze cambio negative per Euro 217 mila). Oltre che alle differenze cambio, il miglioramento della gestione finanziaria è collegato ai maggiori dividendi percepiti dalla partecipazione detenuta in Emittenti Titoli (Euro 286 mila, che si confrontano con Euro 33 mila al 30 giugno 2015).

Il Risultato ante imposte del periodo è pari a Euro 1,2 milioni, in flessione di circa Euro 0,9 milioni rispetto al 2015, ed il risultato netto di periodo è pari ad Euro 0,8 milioni, che si confronta con Euro 1,3 milioni del 2015.

La Posizione finanziaria netta passa da – Euro 1,5 milioni al 31 dicembre 2015 a Euro – 4,1 milioni al 30 giugno 2016. La variazione in diminuzione della posizione finanziaria è principalmente collegata agli investimenti effettuati nel periodo in oggetto. Il Patrimonio netto attribuibile ai soci della Controllante, al 30 giugno 2016, è pari ad Euro 39,0 milioni, comprensivo del risultato del periodo.

Prevedibile evoluzione della gestione

In un contesto caratterizzato dalla debolezza di alcuni segmenti di mercato, il Gruppo Ratti ha chiuso il primo semestre 2016 registrando una diminuzione dei ricavi e dei margini rispetto al primo semestre 2015. Si evidenzia tuttavia come, a fronte di un primo trimestre in flessione in termini di raccolta ordini, a partire dal secondo trimestre dell’anno, e fino alla data odierna, gli ordini acquisiti risultano in crescita rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Per il secondo semestre dell’anno è pertanto ragionevole prevedere, in assenza di particolari turbative, il progressivo recupero di ricavi e margini rispetto a quanto registrato alla fine del primo semestre.

Autore: Pasquale Ferraro Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online