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Rcs, accordo su rinegoziazione debito per 352 milioni entro 7 giugno

MILANO (Reuters) - Rcs prevede che il via libera definitivo all'accordo sulla rimodulazione del debito, che avrà un importo massimo di 352 milioni divisi in due sole linee di credito, arriverà entro il 7 giugno.

In una nota richiesta da Consob, il gruppo editoriale dettaglia gli elementi principali del Term Sheet condiviso con le banche finanziatrici.

La scadenza finale, come anticipato recentemente dall'AD Laura Cioli, è fissata a dicembre 2019 e i covenant, che non prevedono vincoli legati all'utilizzo della delega per aumentare il capitale, sono un po' più generosi dei target del piano industriale. Non sono neanche previsti obblighi di dismissioni.

Le due linee di credito sono una linea 'term' fino 252 milioni (con una prima scadenza a marzo 2017) e una linea revolving fino 100 milioni.

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La terza linea di credito prevista dal vecchio contratto di finanziamento sarà interamente rimborsata (restano 71,6 milioni) nel momento della stipula del nuovo accordo utilizzando parte dei proventi della cessione di Rcs Libri.

I covenant previsti sono: un indebitamento finanziario netto di 430 milioni nel 2016 (o 410 in caso di cessioni di asset non core), di 410 milioni nel 2017 (o 385 con le cessioni) e di 340 nel 2018 (o 315 con le cessioni). Rcs precisa che una delle banche vorrebbe si chiudesse l'accordo prevedendo solo la soglia più bassa per 2017 e 2018. "La PFN annuale si intenderà aumentata di un headroom pari a 25 milioni a ciascuna data di rilevazione semestrale immediatamente successiva", dice la nota.

I covenant riguardano anche il rapporto tra debito ed Ebitda che nel 2016 dovrà stare entro un margine ('headroom') pari al 10% rispetto agli obiettivi di piano; il margine si allarga al 15% per 2017 e 2018.

Il Term Sheet prevede infine che Rcs abbia a disposizione linee bilaterali da parte delle banche finanziatrici per un ammontare complessivo di 85 milioni per le necessità di cassa ordinarie.

Ad oggi Intesa Sanpaolo è il maggior creditore di Rcs verso cui è esposta per 162 milioni (38%). Ubi è esposta per 108 milioni (25%), Unicredit per 54,4 milioni (12,8%), Pop Milano e Bnp Paribas per 40,6 milioni (9,6%), Mediobanca per 17,6 milioni (4,2%) per un totale di 423,6 milioni.