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Rcs,Cairo rinuncia a condizione banche,pronto ad andare subito al timone

di Claudia Cristoferi

MILANO (Reuters) - Urbano Cairo inizierebbe anche subito a lavorare per il rilancio di Rcs, di cui ha conquistato quasi la metà del capitale in una dura battaglia contro un nucleo di azionisti storici (affiancati da Andrea Bonomi), cui oggi tende la mano in nome del bene dell'azienda.

Intanto annuncia la rinuncia all'ultima condizione sospensiva rimasta per considerare valida l'Opas della sua Cairo Communication, ossia il via libera delle banche creditrici al cambio di controllo di Rcs senza chiedere il rimborso anticipato. Intesa Sanpaolo, primo creditore di Rcs e da subito al fianco di Cairo, coprirà le eventuali richieste.

"Ho dato la disponibiltà a rinunciare alle vacanze, prima si comincia meglio è. Poi decideranno i consiglieri di Rcs cosa è meglio per il bene dell'azienda", ha detto l'imprenditore piemontese ai giornalisti che chiedevano lumi sui tempi del suo ingresso nel board dove vuole avere "tutte le deleghe" e controllare "come e perchè" esce ogni singolo euro. Per rinnovare il Cda chiederà al presidente di Rcs di convocare un'assemblea, sempre che l'attuale Cda non si dimetta prima.

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"Certo dovrà essere un Cda molto operativo. Io voglio tutte le deleghe", ha continuato chiarendo di non aver ancora pensato alla composizione del consiglio.

Il suo piano per il gruppo, ha ricordato, punterà da un lato allo stretto controllo dei costi, alla ricerca di sinergie sul fronte della raccolta pubblicitaria e della distribuzione, al rilancio dei periodici italiani e al lancio di nuovi magazine in Spagna. Grande attenzione sarà data al Corriere, di cui non intende mettere in discussione la linea editoriale, e alla Gazzetta dello Sport, e sarà dato spazio al Giro d'Italia che fattura meno di un quarto del rivale Tour de France.

Quanto agli azionisti storici (Mediobanca, Diego Della Valle, UnipolSai, Pirelli) che con il loro 22,6% si sono uniti per lanciare la contro-Opa con Andrea Bonomi, Cairo ha usato parole concilianti definendoli "compagni di viaggio". "Mi fa piacere se tutti restano, io sono sempre molto collaborativo. Abbiamo avuto rapporti molto positivi con fondi e azionisti, li vogliamo avere con tutti gli azionisti di Rcs".

Oggi la cordata della contro-Opa ha dichiarato non efficace la propria offerta, rinunciando a una battaglia legale per tenere il 37,7% delle azioni raccolte ed evitando così il rischio di stallo nella gestione della società.

Per portare a casa un risultato "al di là delle aspettative più rosee", come Cairo ha definito la netta vittoria emersa venerdì, l'editore si è avvalso degli advisor Equita, Banca Imi (Intesa) e dell'avvocato Sergio Erede.