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Recordati nomina AD Andrea Recordati dopo morte Giovanni, mercato ragiona sul futuro

MILANO (Reuters) - Il cda di Recordati ha nominato oggi Andrea Recordati AD e vice-presidente del gruppo farmaceutico dopo la scomparsa di Giovanni Recordati, da tempo malato.

Presidente diventa Alberto Recordati, fratello di Giovanni.

Lo annuncia una nota.

Ad Andrea Recordati sono stati delegati tutti i poteri per la gestione ordinaria e straordinaria della società, anche in esecuzione dell'attività di direzione e coordinamento svolta nei confronti delle società del gruppo, "ad eccezione di alcune operazioni di valore eccedente determinate soglie, riservate alla competenza del cda", spiega il comunicato.

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Se è vero che un tema successorio per Recordati non è mai stato pressante - la nomina del fratellastro Andrea, già in azienda come chief operating officer, era attesa - secondo una fonte finanziaria la famiglia Recordati di recente avrebbe sondato il mercato per testare l'appetito di possibili compratori ma con ambizioni di prezzo molto ambiziose.

Il gruppo è stato oggetto negli ultimi mesi di indiscrezioni stampa, ripetutamente smentite, secondo cui la famiglia starebbe valutando una vendita.

"A questo punto il mercato speculerà sulla futura cessione della società da parte della famiglia anche in relazione a recenti rumours che vedevano interessati alcuni cinesi", afferma una fonte di mercato.

Il titolo si è progressivamente rafforzato nel corso della seduta odierna in controtendenza ad un mercato italiano fiacco e ad un settore farmaceutico che in Europa cede un punto percentuale. Alle 16,25 sale dello 0,61% a 27,98 euro.

La fonte stima, in caso di acquisizione, una valutazione superiore ai 32 euro, ottenuta applicando un premio di take over a quella fondamentale, 29 euro, calcolata con un multiplo P/E 2017 di 23 volte.

In una nota di inizio agosto Jefferies ricorda che la famiglia ha sempre dichiarato di voler rimanere azionista di riferimento del gruppo, pur senza escludere una possibile diluizione del controllo in presenza dell'operazione "giusta", che garantisse il futuro di lungo periodo del gruppo. Il broker avverte tuttavia che qualsiasi premio di controllo rischia di rivelarsi molto oneroso per un possibile compratore anche alla luce delle attuali quotazioni del titolo, reduce dal nuovo massimo storico di 29,74 euro lo scorso 2 agosto.

"Data la natura concentrata del business di Recordati e la sua disciplina sui costi, potrebbe essere difficile trovare sinergie tali da giustificare un multiplo per il premio di controllo alle attuali quotazioni", sottolinea.