Recovery Fund: cos'è e come funziona
A causa della pandemia, l'Ue ha dovuto pensare a un pacchetto di aiuti per sostenere gli Stati nell'emergenza. Oltre a rinnovare i fondi per il bilancio dell’Ue per il periodo 2021-2027 (e aumentarlo a più di 1.000 miliardi di euro), la Commissione europea ha messo a disposizione dei Paesi più colpiti dalla crisi 750 miliardi di euro di Recovery Fund, (poi ribattezzato Next generation Eu), ma anche i fondi Sure, Bei, entrambi a sostegno delle imprese e il Mes, ovvero Meccanismo europeo di stabilità che consentirebbe di ricevere prestiti per un importo pari al 2% del Pil del Paese, destinati a spese sanitarie dirette e indirette. Per l’Italia si parlerebbe di oltre 36 miliardi, ma la maggioranza non è concorde sull’utilizzo di questo strumento. Ma torniamo al pacchetto più consistente, cos'è il Recovery Fund?
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Cos’è il Recovery Fund?
A maggio la Commissione europea ha annunciato il Recovery Fund, un corposo fondo per la ripresa degli Stati dopo la crisi generata dal COVID-19. Dopo giorni di trattative tra i 27 leader del Consiglio europeo, è stato trovato un accordo che soddisfacesse tanto gli Stati più rigoristi, i cosiddetti Frugali, quanto quelli Mediterranei (tra cui l'Italia) e il Recovery Fund è stato approvato.
Del pacchetto da 750 miliardi per il rilancio dell’economia – di cui 390 (originariamente erano 500) a fondo perduto e 360 (inizialmente erano 390) di prestiti a tassi vantaggiosi da restituire in quarant’anni – la parte più corposa è stata destinata all’Italia, che dovrebbe beneficiare di 209 miliardi di euro, di cui 82 a fondo perduto e 127 di prestiti.
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Come funziona il Recovery Fund?
I 750 miliardi di euro di Recovery Fund sono stati finanziati con l’emissione di Eurobond, poi chiamati Recovery Bond. Si è trattato di un accordo storico, perché per la prima volta si è creato debito in comune a livello europeo.
Utilizzando le parole del premier, Giuseppe Conte, il Recovery Fund è “un fondo per la ripresa con titoli comuni europei per finanziare la ripresa di tutti i Paesi più colpiti, tra cui l’Italia”.
I soldi, dunque, saranno reperiti grazie all’emissione di debito garantito dall’UE e arriveranno soltanto nel primo trimestre del 2021.