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Il recupero di Piazza Affari non è finito: i titoli da preferire

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata a Carlo Corradin, analista tecnico indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sui principali indici azionari e su diverse blue chips.

L'indice Ftse Mib oggi sta cedendo il passo ad alcune prese di profitto dopo i progressi messi a segno nelle ultime sedute. Come è cambiato lo scenario del mercato e quali sono le sue attese nel breve?

La situazione a Piazza Affari è migliorata nettamente rispetto alla scorsa settimana, non solo per l'entità del recupero, ma anche per come lo stesso è stato portato a compimento.
Dopo tre sedute positive e mi riferisco a quelle di venerdì, lunedì e martedì, con un guadagno di circa 1.250 punti per l'indice Ftse Mib, oggi stiamo assistendo ad una giornata interlocutoria.

Le prossime resistenze per il nostro indice possono essere individuate in area 17.150/17.200 prima, e al superamento di questa soglia si potrà riavvicinare l'area dei 18.000 punti, da cui il Ftse Mib è sceso dopo il risultato del referendum negl Regno Unito.
I livelli di supporto da monitorare li troviamo in area 16.430 e a 16.300 punti e su tenuta di queste soglie manterrò l'attenzione puntata verso i target rialzisti segnalati.

Sotto i 16.300 punti qualcosa andrà rivisto e se da una parte non sarà ancora una bocciatura, dall'altra si potrebbe assistere ad una discesa verso i 16.000 punti.
Rimango fiducioso in una prosecuzione al rialzo del Ftse Mib specie se non ci saranno sorprese negative da parte degli indici americani.

Cosa può dirci in merito all'attuale impostazione dell'Eurostoxx50 e dell'S&P500?

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L'Eurostoxx50 è impostato ancora meglio rispetto al Ftse Mib, visto che si trova sopra le prime medie mobili che transitano in area 2.915/2.920 punti. I corsi sembrano puntare ora all'area dei 2.950 punti, ma la resistenza importante è a 2.970 punti, oltre cui si potrà tornare a guardare ai livelli pre-Brexit in area 3.035/3.037 punti.
Per l'Eurostoxx50 segnaliamo un supporto in area 2.900/2.880, da monitorare seguendo quanto si è già detto per il Ftse Mib.

In America l'S&P500 ha rotto i precedenti massimi ed è andato a segnare nuovi record storici. C'è margine per proseguire verso area 2.175/2.180, anche se il breakout dei massimi è ancora abbastanza fragile.
Sarà importante che l'indice si mantenga sopra i 2.130/2.125 punti, perchè una nuova discesa al di sotto di questo livello potrebbe riportare l'S&P500 in un ambito di lateralizzazione di lungo periodo.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) breve termine con il raggiungimento dei 2.175/2.180 punti il breakout diventerebbe consistente e quindi andrebbe a creare una struttura grafica che denoterebbe ancora forza e soprattutto voglia di andare a segnare nuovi massimi storici.

Nel settore bancario ci sono dei titoli che sta seguendo con più interesse di altri in questa fase?

Partirei da Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che ha iniziato ad erodere il gap-down che si era creato in seguito al referendum sulla Brexit. Sopra i 2/2,05 euro il titolo a mio avviso rimane orientato verso i massimi intraday odierni in area 2,21 euro e in seguito verso i top del 24 giugno scorso a 2,32 euro.

La candela di ieri mi ha impressionato per volumi e per la forza con cui il titolo è salito. Il movimento odierno potrebbe essere solo una pausa e nel lungo periodo se Unicredit non scenderà al di sotto dei 2 euro credo che avrà un target a portata di mano a 2,5 euro.

Ha espresso più forza Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che si trova già abbondantemente al di sopra dei massimi intraday segnati nella seduta del 24 giugno scorso a 1,876 euro.
Vista la struttura e la forza del titolo, credo che un obiettivo sia in area 2,06 euro, dove transita la media mobile a 50 periodi.

Nel lungo termine sono orientato verso un livello di prezzo in area 2,18/2,2 euro, segnalando come soglia di controllo quella di 1,8 euro, sotto cui Intesa Sanpaolo andrà a perdere gran parte della forza sprigionata nelle ultime tre sedute.

Spendiamo due parole anche per Banca Monte Paschi che ha un sottostante del tutto diverso rispetto a quello di Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Il titolo fatica a salire e ha margini di apprezzamento fino a 0,4 euro, fermo restando che la struttura grafica si conferma molto debole. Punterei poco su Banca Monte Paschi per il momento, tenendo presente che sopra 0,39/0,4 euro potremo assistere ad un allentamento della pressione in vendita.
Fino a quando rimarremo al di sotto del livello segnalato, bisognerà essere molto prudenti.

Tra i bancari a minore capitalizzazione vorrei segnalare Banca Ifis (Londra: 0NBX.L - notizie) che ho messo nel mirino dopo la giornata di ieri. Lo sviluppo post-Brexit è stato negativo non tanto per la giornata del 24 giugno, quanto per quella successiva.
Quello che ha impressionato di ieri è il volume di azioni scambiate, visto che è la seconda o terza seduta per volumi da marzo 2015.

Quando il titolo ha iniziato a scendere sotto i 18 euro sembra sia stato accumulato e ora punta ai 20/20,2 euro in primis e a 21,25 euro in seconda battuta. Su quest'ultimo livello, a contatto con la prima media mobile, capiremo se Banca Ifis ha forza per dare una spallata alla tendenza negativa innescatasi a fine marzo scorso o se è destinato a tornare nuovamente verso il basso.
Il livello di supporto sotto cui bisogna assolutamente ridurre l'esposizione è quello dei 18 euro.

Nel settore oil oggi Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) sale in controtendenza, mentre perde terreno Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) . Quali strategie ci può suggerire per questi due titoli?

Saipem sta generando oggi un segnale molto positivo dopo la buona chiusura di ieri a 0,4059 euro, che ha permesso di aggiornare i massimi da maggio-giugno.
Sopra 0,432 euro il titolo va a mettere nel mirino la chiusura del 28 aprile scorso a 0,435 euro che rappresenta l'ultima soglia prima di una definitiva interruzione della fase laterale in atto dalla seconda metà di febbraio scorso.

In tal caso tutto quello che è stato vissuto negli ultimi mesi verrebbe visto come una accumulazione con potenziali di recupero verso 0,5 euro prima e in seguito intorno a 0,6 euro, valori che non si vedono da inizio febbraio, quando Saipem aveva avviato la seconda gamba pesantemente negativa.

C'è di positivo che già con il recupero di quota 0,39 euro il titolo si è portato sopra le media mobili a 50 e a 100 periodi e questo è un discreto segnale. Certo la struttura grafica risente dell'ultima operazione fatta sul capitale della società, ma quando un titolo rompe dei massimi precedenti invia un segnale da sfruttare.
Solo un ritorno sotto 0,39 euro potrebbero riportare Saipem in fase laterale e inficiare la spinta rialzista delle ultime sedute.

Completamente diversa la struttura grafica di Tenaris che ha già espresso forza partendo a fine marzo da quota 8,5/8,6 euro, minimi intraday toccati esattamente il 25 febbraio.
Il titolo ha superato, anche se senza particolare slancio, la resistenza dei 12,4/12,45 euro e su tenuta di questo livello possiamo guardare verso i recenti massimi relativi di quota 13,46 euro, ma ancor più all'area dei 14 euro.
Dal punto di vista speculativo forse Saipem può dare di più, ma se dovessi scegliere punterei su Tenaris che è indubbiamente più solido.

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci prima di salutarci?

Uno sguardo ad STM che da giugno dell'anno scorso sembra stia tentando di superare la resistenza dinamica discendente che unisce i massimi decrescenti. Superare la media mobile a 200 periodi, evento che non accade da luglio 2015, sarà un chiaro segnale dell'interesse sul titolo.

A mio avviso non è il momento di entrare, mentre si potrà valutare un ingresso su breakout dei 5,6 euro o in avvicinamento dei 5,25 euro, potendo contare sul supporto delle medie mobile più veloci a 5,15/5,1 euro con target appunto in rea 5,6 euro.

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