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Redditi in Europa: a Napoli si guadagna meno che in Polonia

Se molte aziende tornano a produrre in Italia e rilocalizzano i loro stabilimenti una ragione economica ci dev’essere. Il trend di crescita del fenomeno di reshoring si può spiegare con la diminuzione del costo del lavoro che, come sottolineato dai più recenti dati Eurostat, in epoca di crisi ha portato a inattesi sorpassi, per esempio quello dei lavoratori polacchi nei confronti di chi è attivo in provincia di Napoli. In un’interessante rielaborazione dei dati dell’Istituto di Statistica europeo pubblicata sull'Espresso, Davide Mancino sottolinea  il sorpasso dei polacchi nei confronti dei napoletani per quanto riguarda il reddito medio annuo: 16.400 per i primi, 16.100 per i secondi.

Da qualche tempo Eurostat presenta oltre ai dati nazionali, anche i dati per province. O per aree urbane, nel caso delle grandi metropoli. Si scopre così che l’area più ricca di tutta Europa è la parte occidentale di Londra, cuore della finanza del Vecchio Continente, dove il reddito medio annuo supera i 153.400 euro.
Non è la provincia di Napoli la più povera d’Italia. In altri contesti il reddito medio annuo è decisamente inferiore, come, nella provincia del Medio Campidano dove si guadagna 11.200 euro, cifra poco più basso del reddito annuale di un lavoratore bulgaro. Intorno ai 13mila euro è il reddito nelle province di Agrigento e Caserta, poco più di un lavoratore della Romania. La divisione fra Nord e Sud Italia resta ampia, anche se ci sono delle eccezioni, per esempio la Provincia di Catanzaro  dove il reddito medio è di 20mila euro.

La Provincia di Milano si conferma cuore produttivo dell’Italia con un reddito medio annuo di 45.600 euro, quasi doppio rispetto allo standard europeo. In Provincia di Roma il reddito medio è di 32.300 euro. I luoghi in cui si coagulano i redditi più elevati sono le grandi metropoli e le capitali: nelle aree più ricche di Parigi, Monaco e Bonn il reddito medio oscilla fra i 60 e gli 80mila euro.

Gli ultimi dati si riferiscono al 2011 e la sensazione è che la situazione sia ulteriormente peggiorata, ma nel 2014 il reshoring è partito e i primi timidi segnali di ripresa stanno arrivando. Nuovi investimenti sul nostro territorio potrebbero riequilibrare la situazione nei confronti degli altri Paesi. Più che al confronto con i lavoratori stranieri bisognerebbe guardare alle diseguaglianze all’interno dei nostri confini, dove il reddito medio della provincia più ricca è addirittura quattro volte superiore a quello dell’area più povera.