Reddito di cittadinanza: stop se si rifiuta la seconda offerta di lavoro
Stop al reddito di cittadinanza se viene rifiutata la seconda offerta di lavoro di almeno 3 mesi.
È la stretta alla concessione del sussidio che il governo vorrebbe introdurre a partire dal 2022, dietro proposta del comitato scientifico presieduto dalla sociologa Chiara Saraceno.
La nuova regola deve ancora essere confermata dal Parlamento. "Condivido il principio del reddito di cittadinanza, ma bisogna che abbia un'applicazione che sia esente da abusi e non sia da intralcio al funzionamento del mercato del lavoro", ha spiegato in merito il presidente del Consiglio Mario Draghi preannunciando le nuove regole della misura e garantendo che d'ora in poi i controlli "saranno diversi e molto più precisi ex ante".
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Ecco, nello specifico, le situazioni in cui il reddito di cittadinanza potrebbe subire modifiche:
- verrebbe stoppato se, in caso di seconda offerta di impiego, il beneficiario non accettasse il lavoro anche se temporaneo, della durata di almeno tre mesi e lontani da casa (finora, la sede di lavoro doveva essere distante non più di 250 chilometri da casa e si potevano rifiutare fino a tre proposte);
- verrebbe stoppato anche nel caso in cui il beneficiario non si presentasse, se convocato al centro per l’impiego;
- verrebbe ridotto di 5 euro al mese dal sesto mese in poi (ma non alle famiglie in cui tutti i componenti sono inoccupabili, fino a quando c'è un componente sotto i tre anni, con disabilità grave o non autosufficiente o in caso di importo pari o inferiore a 300 euro);
- verrebbe sospeso se il beneficiario trovasse un lavoro (ma con possibilità di riattivarlo se dovesse tornare disoccupato).
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