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Resistenza: addio a Germano Nicolini, il comandante "Diavolo"

Germano Nicolini
Germano Nicolini

E' morto sabato sera a Correggio (Reggio Emilia) Germano Nicolini, comandante partigiano, uno dei protagonisti della Resistenza in Emilia, noto con il nome di battaglia di 'Diavolo'. Avrebbe compiuto 101 anni il prossimo novembre.

Nicolini era nato a Fabbrico il 26 novembre 1919. Catturato a Roma dai tedeschi, fuggì dalla prigionia ed entrò nel battaglione Sap della brigata Fratelli Manfredi di cui diventò comandante. Nel Dopoguerra divenne sindaco di Correggio (Comune che aveva liberato) ma venne arrestato nel 1947, accusato per l'omicidio di don Umberto Pessina e poi condannato a 22 anni.

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Uscì dal carcere per un indulto e nel 1994 emerse chi era il vero assassino: William Gaiti, il quale confessò dopo che la lettera al Resto del Carlino “Chi sa parli” del compianto comandante partigiano ed ex deputato Otello Montanari aprì uno squarcio sul cosiddetto 'triangolo della morte', dove numerosi uomini di chiesa vennero uccisi da partigiani comunisti. Così Diavolo e altri due partigiani, Antonio Prodi, detto Negus, ed Ello Ferretti, Fanfulla, furono scagionati e infine assolti nel processo di revisione celebrato a Perugia.

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Il 25 aprile scorso, in una lunga intervista rilasciata all'Ansa, 'Al Dievel' parlò anche dell'emergenza Covid. "L'importante è che, anche da una tragica vicenda come questa, impariamo a migliorarci, come persone, come comunità e come nazioni. La democrazia non è una conquista certa per sempre, va coltivata e devono esserne sostenuti i principi, giorno dopo giorno, non solo negli enunciati ma anche e soprattutto nei comportamenti e nel rispetto di quei valori che ci hanno consentito di conquistarla 75 anni fa".

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