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Respinto ricorso Fiom contro 19 mobilità a Pomigliano (Fiat), Landini attacca altri sindacati

Il ricorso della Fiom contro i licenziamenti a Pomigliano d'Arco è stato respinto. Fiat (Milano: F.MI - notizie) darà corso alla decisione annunciata lo scorso 31 ottobre: 19 dipendenti dovranno lasciare il posto. Oggi il giudice del tribunale di Roma ha respinto il ricorso della Fiom contro le 19 procedure di mobilità annunciate da Fiat e riguardanti lo stabilimento di Pomigliano, dopo la sentenza di reintegro della Corte d'Appello dei 145 tesserati Fiom per presunta discriminazione.

I legali del sindacato hanno già previsto il ricorso in appello. Una decisione, quella del tribunale, "insoddisfacente" per il coordinatore auto delle tute blu della Cgil, Michele De Palma, secondo il quale il ricorso è stato respinto perché le organizzazioni firmatarie degli accordi su Pomigliano hanno fatto la scelta sbagliata di accettare la logica degli esuberi.

Duro anche il commento del segretario nazionale della Fiom, Maurizio Landini: "gli altri sindacati hanno fatto un regalo insperato a Fiat e dovranno spiegare ai duemila lavoratori che ciò che è stato firmato due anni fa non vale più". Immediata la replica del segretario della Uil (KOSDAQ: 049520.KQ - notizie) , Luigi Angeletti: "la Fiom da molto tempo ha smesso di fare sindacato, si è tramutata in un collegio di avvocati e quindi sta sempre nei tribunali. E nei tribunali si vince e si perde".

A detta del segretario nazionale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, Landini non ha ancora capito o fa finta di non capire, che l'azione messa in campo dalle organizzazioni sindacali firmatarie degli accordi si pone l'obiettivo di evitare licenziamenti di qualsiasi lavoratore di Pomigliano indipendentemente dal fatto che sia iscritto o non iscritto a questo, o quel sindacato.

Dei circa 4300 lavoratori in forza a Pomigliano, fino a oggi ne sono stati ricollocati circa 3.200 (di cui 200 Pcma ex-Marelli e 900 Fga); per i restanti circa 1.100 in cassa a zero ore (che terminerà a luglio di quest'anno) c'è l'impegno nell'accordo a ricollocarli. Oggi, data la nota difficile situazione del mercato, si allungano i tempi della completa ricollocazione e, per questo, si stanno costruendo le condizioni sindacali per andare oltre il periodo di cassa integrazione superando il dualismo societario presente in Pomigliano (Fip e Giambattista Vico).

"Le (Parigi: FR0000072399 - notizie) azioni legali messe in campo della Fiom, invece stanno rischiando di forzare i tempi della ricollocazione, con il rischio di indurre Fiat a licenziare", ha tuonato Uliano. Anche per il segretario campano della Uilm, Giovanni Sgambati, è ora che la Fiom riconosca e rispetti le sentenze sempre e non solo quando danno ragione a lei. Comunque, ha aggiunto, "meno male che abbiamo cercato soluzioni alternative e non li abbiamo seguiti in questa scelta suicida".

La Fiom però non demorde, anzi ripropone il tema del contratto di solidarietà perché tutti i lavoratori devono restare dentro la fabbrica. Landini ha infatti ribadito che tutti i duemila che sono fuori e per i quali a giugno scade la cassa integrazione debbono rientrare.

"Proponiamo i contratti di solidarietà per evitare i licenziamenti", ha concluso il leader della Fiom, "e in ogni caso deve essere chiaro che, se Fiat arriverà ai licenziamenti anche per un non iscritto alla Fiom, noi siamo pronti a impugnarli perché non è accettabile".

A Piazza affari il titolo Fiat viaggia intorno alla parità (+0,08% a quota 4,728 euro). Oggi Gianluca Italia, capo del brand di Fiat , ha previsto che quest'anno la quota di mercato detenuta dalla casa torinese in Europa e in Italia sarà in linea con il 2012. Quanto ai risultati dello scorso esercizio, "in Europa ci siamo difesi bene", ha puntualizzato il manager, indicando che il calo registrato è stato causato soprattutto dal crollo del mercato italiano che ha fatto abbassare la media totale europea.