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Riapertura Cina post covid porterà domanda greggio a nuovi massimi in 2023- Iea

Nebbia sopra al distretto finanziario di Shanghai, in Cina

LONDRA (Reuters) - Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia (Iea), l'abolizione delle misure restrittive anti-Covid-19 in Cina farà toccare un nuovo record alla domanda globale di petrolio quest'anno, mentre il tetto sui prezzi imposto alla Russia potrebbe intaccare l'offerta.

"Due fattori incerti dominano le prospettive del mercato petrolifero per il 2023: la Russia e la Cina", si legge nel rapporto mensile Iea sul petrolio.

"L'offerta russa rallenta sotto l'impatto delle sanzioni, (mentre) la Cina trainerà circa la metà della crescita della domanda globale, anche se la forma e la velocità della sua riapertura rimangono incerte".

La debolezza dell'attività industriale e il clima mite hanno contribuito a ridurre la domanda di petrolio di quasi un milione di barili al giorno nei Paesi sviluppati dell'Ocse nell'ultimo trimestre del 2022.

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Ma nonostante le possibili, ma probabilmente lievi, recessioni in Europa e negli Stati Uniti, la prevista riapertura della Cina è destinata ad alimentare la ripresa delle economie asiatiche vicine e a vederle prendere il posto dell'India come leader mondiale nella crescita della domanda di petrolio.

"Il motore principale della crescita del Pil e della domanda di greggio nel 2023 sarà la tempistica e il ritmo della ripresa della Cina dopo il lockdown", ha spiegato l'Iea.

Nel frattempo, la crescita principale nell'offerta di petrolio dovrebbe provenire dagli Stati Uniti, mentre la produzione dell'Opec+ diminuirà di 870.000 barili al giorno, guidata dalla Russia.

La produzione petrolifera russa è stata intaccata di soli 200.000 barili al giorno a dicembre, dopo che l'Unione europea ha vietato le importazioni del greggio russo trasportato via mare e una coalizione di Paesi ha imposto un price cap alle sue forniture, ha detto Iea.

Si tratta di circa il doppio di quanto ha previsto da Iea nel suo ultimo rapporto; l'agenzia aveva originariamente previsto un blocco di 3 milioni di barili al giorno dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca.

Le esportazioni di petrolio russo sono aumentate di poco meno del 5% lo scorso anno, ha comunicato Iea, sebbene i prezzi siano stati di molto inferiori.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)