Riaperture, la svolta si allontana? Le condizioni e le incognite
Mentre si pensa a una possibile data x per le riaperture, sembra sfumare la possibilità di mettere fine alla stretta già il 20 aprile. Il governo, infatti, potrebbe decidere di anticipare alcune riaperture ma solo dopo aver valutato la situazione epidemiologica. Secondo diverse fonti di governo, non è ancora stata fissata una data ed è stata esclusa anche la possibilità di una cabina di regia a metà settimana.
Saranno in ogni caso "essenziali" i dati, sia quelli relativi al contagio che alle vaccinazioni. Solo se si registrerà un trend positivo potrebbe dunque essere anticipata la riapertura di qualche settore nelle prossime due settimane.
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E proprio questa è la nota dolente: l'ultimo bollettino, infatti, ha visto un netto aumento del tasso di positività: il dato è passato dal 5,4% al 6,2% in sole 24 ore. Per quanto riguarda la campagna vaccinale, invece, non decolla: sono solo 9.011.882 gli italiani che hanno ricevuto la prima dose, pari a circa il 15% della popolazione che deve essere vaccinata (quindi esclusi gli under 16). Le persone vaccinate con due dosi sono soltanto 3.908.326, circa il 6,5% del totale.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato a Che tempo che fa: "Possiamo provare ora con molta accortezza e con molta cautela a capire come gestiamo una fase in cui le misure producono gli effetti e la vaccinazione sale. All'incrocio fra questi due elementi con grande attenzione e grande accortezza possiamo programmare settimane in cui mi auguro ci possano essere meno limitazioni ma dobbiamo farlo con grande cautela perché bruciare le tappe può produrre degli effetti. E la vicenda della Sardegna dimostra esattamente questo. La variante inglese è molto veloce".
Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha spiegato a Domenica In: "Secondo me, a maggio saranno possibili progressive riaperture. I ristoranti potrebbero già riaprire a pranzo e a cena da maggio, così come i cinema, i teatri”, ma prima di tutto “le scuole: difficilmente ci saranno passi indietro rispetto al passato, perché c’è la vaccinazione e il virus ha sempre meno spazio”.
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