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Popolari, no sospensiva su costituzionalità, Tar decide su holding

L'inaugurazione dell'anno giudiziario a Milano. REUTERS/Paolo Bona

di Valentina Consiglio e Andrea Mandalà

ROMA/MILANO (Reuters) - Gli attori dei ricorsi contro il decreto di riforma delle banche popolari hanno rinunciato al provvedimento cautelare di sospensiva per la questione di costituzionalità della legge di riforma delle banche popolari, e il Tar ha fissato la discussione nel merito il prossimo 10 febbraio.

Lo hanno riferito a Reuters tre fonti legali a diretta consocenza della vicenda.

I legali di alcuni dei soci di Ubi invece, hanno detto le fonti, hanno chiesto che nell'udienza odierna i giudici amministrativi discutano la questione legata al regolamento di Banca d'Italia per quanto riguarda il divieto di costituzione di una holding controllata da soci in forma cooperativa che detenga partecipazione in banche spa.

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I giudici sono entrati in camera di consiglio, e due fonti riferiscono che la decisione potrebbe arrivare già oggi, ma probabilmente dopo le 17.

Il Tar è quindi chiamato oggi a esprimersi su questo aspetto tecnico del regolamento, e l'eventuale concessione di una sospensiva riguarderà esclusivamente questo articolo della riforma.

Pur riguardando solo questa parte, una eventuale sospensiva, non comprometterebbe la struttura complessiva della riforma, ma potrebbe "avere una incidenza sul modo di operare delle banche", dice l'avvocato Fausto Capelli, che segue il ricorso avanzato da vari soci di cinque banche popolari e che vede come primo firmatario Marco Vitale.

Ubi Banca ha già convocato l'assemblea sulla trasformazione in spa sabato prossimo, 10 ottobre.

Anche in caso di rigetto della sospensiva, la legge sulle popolari resta comunque "sub judice", nel merito, sulla questione della costituzionalità. La questione peraltro è già pendente davanti alla Consulta per il ricorso presentato dalla Regione Lombardia.

I ricorrenti hanno deciso di rinunciare al provvedimento di sospensiva per quest'ultimo aspetto "in quanto materia delicata e che necessita di una discussione approfondita vista la mole di documentazione presentata", ha aggiunto l'avvocato Capelli.

Il Tar il 10 febbraio dovrà decidere quindi se inviare gli atti alla Corte Costituzionale. Il dubbio di costituzionalità, secondo i ricorrenti, si basa sull'adozione da parte del governo dello strumento del decreto legge in mancanza dei presupposti di necessità e urgenza.

La riforma voluta dal governo Renzi obbliga le banche popolari con attivi superiori agli 8 miliardi ad abbandonare il principio del voto capitario e trasformarsi in Spa entro dicembre 2016.