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Euro/dollaro tocca massimo seduta dopo Adp, poi torna sotto 1,15

NEW YORK (Reuters) - Si conferma in frenata l'euro/dollaro dai massimi da oltre otto mesi toccati ieri, in un mercato che non ritiene assolutamente ancora scontato un rialzo dei tassi Fed in giugno, l'aspettativa prevalente fino a una settimana fa.

Alla cautela del mercato, riguardo l'ipotesi di un intervento già il mese prossimo, concorre anche il dato odierno sull'occupazione nel settore privato Usa, inferiore alle attese.

Il rapporto Adp, tradizionale anticipatore dei dati ufficiali sul mercato del lavoro, in uscita venerdì, ha evidenziato la creazione di 156.000 nuovi posti in aprile, l'incremento più basso da tre anni.

Poco dopo l'uscita dell'Adp l'euro/dollaro ha toccato un nuovo massimo intraday a 1,1528, per poi riposizionarsi appena sotto quota 1,15, in linea con le quotazioni della mattinata. Il cambio rimane a distanza dal massimo dallo scorso agosto di 1,1616 visto ieri.

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Il presidente della Fed di San Francisco Williams si è detto favorevole a un intervento sul costo del denaro il mese prossimo se saranno confermati i progressi sul fronte economico, dell'inflazione e del mercato del lavoro; più cauto Lockhart, della Fed di Atlanta, ancora indeciso, che segnala l'incombere del referendum sulla Brexit e la possibile persistenza del rallentamento economico registrato nel primo trimestre.

Nel pomeriggio arriveranno altri dati di peso dagli Usa, tra cui l'Ism non manifatturiero di aprile, la revisione degli ordini di beni durevoli di marzo e gli ordini all'industria dello stesso mese.

Il dato Adp ha brevemente pesato anche sul cambio dollaro/yen, sceso al minimo di seduta di 106,26 subito dopo la diffusione del rapporto. Pur lontano dal massimo di seduta di 107,45, il biglietto verde si conferma in risalita dal minimo da 18 mesi di 105,55, cui era sceso tra lunedì e ieri .

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