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Rimini, cameriere chiede "scusa Benito" prima di servire clienti di colore

Ha guardato un quadro di Mussolini alla parete, ha mimato il saluto romano e ha detto "Scusa Benito". È quanto ha fatto, secondo quanto riportato da chi era presente in sala, un cameriere di un ristorante di Rimini dopo aver servito una famiglia di senegalesi. I quali, vedendo questa scena, sono rimasti a dir poco di sasso.

Al tavolo erano in 13 e avevano scelto quel ristorante per festeggiare il compleanno della componente più piccola della famiglia: 2 anni. Prima hanno protestato contro il cameriere e il resto dello staff, poi sono andati dai carabinieri di Imola a denunciare l'episodio come atto di razzismo. Secondo alcuni testimoni, il cameriere avrebbe anche farfugliato “‘Sti negri” mentre tornava verso la cucina.

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Ma secondo la titolare del ristorante si sarebbe trattato di un malinteso, anche perché nel locale non c’è un quadro di Mussolini, ma solo una cassa di vini di Predappio.

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“Secondo me - ha detto la donna - è stato tutto un malinteso per la scatola di vino che è lì da anni. Sa, quelle scatole di cartone che hanno sopra la cartina di Predappio e la faccia di Mussolini. L'avevamo appoggiata davanti ad una finestra che non chiude bene. Insomma per tappare un buco, ma adesso l'abbiamo tolta. Secondo noi ce l'ha regalata un cliente, non so da quanto tempo fosse lì”.

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E sui membri del suo staff ha commentato: “Siamo apolitici, chi fa questo mestiere non può essere razzista, figuriamoci abbiamo anche il menù in arabo noi. Mi dispiace perché ricordo quella famiglia: era molto bella, ben vestita e ho anche preparato la torta per la bambina. Non capisco, quando hanno finito di cenare mi sono sembrati contenti. L'altro giorno però ho dovuto chiudere il telefono in un cassetto: sono arrivate almeno 15 telefonate di insulti brutti contro di noi. Sono sicura che il cameriere non ha detto nulla di razzista”.