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Rischio concreto crisi piccole banche, agevolare aggregazioni - Bankitalia

Il logo Banca D'Italia presso gli uffici centrali a Milano

ROMA (Reuters) - La Banca d'Italia avverte che c'è un rischio concreto di crisi di banche di piccole e medie dimensioni più fragili, soprattutto al Sud, e che va evitata una loro traumatica uscita dal mercato, favorendo invece aggregazioni.

Intervenendo alla Camera in audizione per il decreto di salvataggio della Popolare di Bari, la vice direttrice generale di Bankitalia Alessandra Perrazzelli ha ricordato che il decreto in questione assegna a Mediocredito centrale (MCC) la possibilità, oltre all'intervento previsto sulla banca pugliese, "di realizzare operazioni finanziarie, incluso l'acquisto di partecipazioni nel capitale di banche e altre società finanziarie, nella prospettiva di una loro ulteriore razionalizzazione".

Per favorire questo processo, Bankitalia sottolinea che sarebbe molto utile che la direzione concorrenza Ue dia il suo via libera alla norma sulle Dta (deferred tax asset) previste nel decreto crescita per favorire aggregazioni di istituti nel Meridione.

Per fotografare la criticità della situazione nel Sud Italia, Bankitalia ha evidenziato che ci sono 16 banche minori, che hanno un totale attivo di soli 2 miliardi di euro, a cui fa capo il 12% dei prestiti alle imprese meridionali.

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"Per queste banche la richiosità del credito, misurata dal tasso in default delle imprese debitrici, è strutturalmente più elevata della media", con un rapporto tra crediti deteriorati e totale crediti al 9,7% al netto delle rettifiche, "più del doppio rispetto alla media nazionale"

(Giuseppe Fonte, in redazione Gianluca Semeraro, Stefano Bernabei)