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Risparmio gestito marzo incassa 23 mld, miglior trimestre fondi in 16 anni

Operatori a lavoro. REUTERS/Brendan McDermid

MILANO (Reuters) - Con i tassi di interesse ai minimi sui mercati finanziari continua a pieno ritmo la raccolta del sistema del risparmio gestito in Italia: a marzo le sottoscrizioni totalizzano circa 23 miliardi di euro, portando il saldo dei primi tre mesi dell'anno intorno ai 52 miliardi di euro, il nono trimestre consecutivo in territorio positivo per il settore che vede il patrimonio superare i 1.700 miliardi di euro.

Lo annuncia Assogestioni in occasione della pubblicazione della consueta mappa mensile del settore, che ha natura preliminare.

Con 15,5 miliardi di afflussi a marzo i fondi aperti mettono a segno il migliore trimestre degli ultimi sedici anni e il trend dovrebbe proseguire, aiutato anche dal programma di acquisti di obbligazioni allargato ai titoli di Stato lanciato dalla Banca centrale europea.

I flessibili restano i prodotti preferiti, con sottoscrizioni per circa 6,9 miliardi.

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"Sono la soluzione di mercato per coniugare la propensione al rischio tradizionalmente contenuta degli italiani e la ricerca di un rendimento superiore a quello obbligazionario", spiega Francesco Citta, Ufficio Studi di Copernico SIM.

Ma continuano a godere di favore anche gli obbligazionari (+4,5 miliardi), che solitamente rappresentano la prima scelta di chi si converte al gestito dall'amministrato e dai depositi.

Con il rischio che "gli obbligazionari sottoscritti siano soprattutto quelli più rischiosi, corporate o emissioni non in euro e si sostituisca al rischio azionario quello valutario o di rating", sottolinea Corrado Caironi, che ha appena lanciato investmentrunner.it, una piattaforma online per aiutare i risparmiatori a investire.

Bilanciati e azionari raccolgono intorno ai 2 miliardi ciascuno. Scontati ma ingenti i riscatti sui fondi monetari (quasi un miliardo nel primo trimestre), mentre non si arresta l'emorragia degli hedge.

Il gruppo Intesa Sanpaolo brucia il record di febbraio con una raccolta di quasi 9 miliardi, di cui 7,2 miliardi riferibili a Eurizon Capital. Forti afflussi, seppur di entità inferiore, anche per Pioneer Investments (2,85 miliardi) e il gruppo Generali (1,87 miliardi). Sottoscrizioni intorno al miliardo e poco sopra anche per il gruppo Ubi Banca, per Invesco e per Amundi.

Sul fronte gestioni di portafoglio continuano i flussi verso quelle retail: il saldo di queste ultime, con i 3,7 miliardi di marzo, si porta a 8,7 miliardi da inizio anno rispetto ai 6,8 miliardi affluiti nel 2015 verso le istituzionali.

Continua anche il trend di sottoscrizione dei fondi di diritto italiano (+3,9 miliardi di euro), anche se la raccolta resta meno pronunciata rispetto a quella dei prodotti con domicilio estero (11,6 miliardi). Il collocamento di questi ultimi beneficia, in particolare, dell'attivismo delle reti.