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Risparmio gestito: varie occasioni buy dopo i dati di dicembre

A dispetto dell'andamento positivo mostrato oggi da Piazza Affari, i titoli del settore del risparmio gestito evidenziano un andamento debole.
Banca Mediolanum si mantiene esattamente sui valori del close di ieri e poco sotto troviamo Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) con un frazionale calo dello 0,06%, mentre FinecoBank (MDD: FBK.MDD - notizie) e Banca Generali scendono dello 0,16% e dello 0,64%, ma ad avere la peggio è Anima Holding (Dusseldorf: 24083844.DU - notizie) che accusa una flessione dell'1,47%.

Sotto la lente Azimut e Banca Mediolanum

I protagonisti del risparmio gestito sono finiti sotto i riflettori degli investitori dopo che le varie società hanno diffusi i dati relativi alla raccolta netta del mese di dicembre.
Azimut nell'ultimo mese dello scorso anno ha riportato un dato positivo pari a 926 milioni di euro, con un bilancio riferito all'intero 2017 pari a 6,8 miliardi di euro, oltre il record segnato nel 2015.
Il dato di dicembre ha beneficiato del consolidamento di un ramo d'azienda a Monaco e dell'acquisizione di Henderson Maxwell, l'ultima societa' di consulenza finanziaria in Australia entrata a far parte di Az Nga.

Al netto del consolidamento delle masse da queste acquisizioni, il gruppo ha conseguito nel mese di dicembre una raccolta netta positiva di circa 700 milioni. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta a fine dicembre a 50,4 miliardi, di cui 40,2 miliardi fanno riferimento alle masse gestite, per cui è stato raggiunto l'obiettivo del business plan 2015-2019 con due anni di anticipo.

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La raccolta realizzata da Azimut a dicembre ha superato le attese degli analisti di Equita SIM che si erano preparati ad un dato pari a 400 milioni di euro. Vista l'accelerazione della raccolta nel quarto trimestre dello scorso anno e la performance flat su base mensile di dicembre, la SIM milanese ha deciso di ridurre le performance fees del quarto trimestre 2017 da 35 a 30 milioni di euro.

Al contempo gli analisti hanno alzato leggermente i costi di distribuzione da 85 a 90 milioni di euro, mentre le stime sull'utile netto del 2017 sono state tagliate del 5% a 197 milioni di euro.
Cauto il giudizio su Azimut che secondo Equita SIM merita una raccomandazione "hold", con un prezzo obiettivo a 18 euro.

Non si sbilanciano neanche i colleghi di Kepler Cheuvreux che sul titolo hanno lo stesso rating "hold", con un target price a 18,5 euro. Il broker segnala che la raccolta netta di dicembre è salita grazie all'M&A, ma la generazione delle commissioni di performance è stata debole. In ragione di ciò gli analisti hanno ridotto le stime sull'utile per azione riferite al triennio 2017-2019, tagliandole in media del 3%.

Buone notizie anche per Banca Mediolanum che a dicembre ha registrato una raccolta netta totale pari a 1,128 miliardi di euro, mentre nell'intero 2017 il dato si attesta a 5,38 miliardi. La raccolta netta in fondi e gestioni ha raggiunto lo scorso anno un record assoluto a 5,8 miliardi di euro, grazie anche alla spinta di dicembre.

Equita SIM ha definito nettamente superiore alle sue attese la raccolta dell'ultimo mese del 2017, visto che le sue previsioni erano per un dato pari a 500 milioni di euro, meno della metà di quello raggiunto. Gli analisti spiegano che la differenza è imputabile principalmente alla raccolta amministrata che ha sfiorato i 600 milioni di euro, mentre la raccolta dei Pir ha superato i 2,4 miliardi di euro.
Gli analisti però restano prudenti su Banca Mediolanum, mantenendo ferma la raccomandazione "hold", con un fair value a 7,6 euro.

Le indicazioni su Bca Generali

Quanto a Banca Generali, la raccolta netta di dicembre è stata pari a 634 milioni di euro, con un saldo per l'intero anno di 6,87 miliardi di euro, in rialzo del 21% rispetto al 2016, che permette alla società di realizzare il suo miglior risultato storico.
Da segnalare la forte crescita della raccolta dei prodotti di risparmio gestito, aumentata negli ultimi 12 mesi del 50% a 6 miliardi di euro, grazie anche all'apporto dei 407 milioni raccolti a dicembre.

Equita SIM segnala che l'indicazione di dicembre è superiore alle sue attese, ferme a 500 milioni di euro, ma questo non basta agli analisti per cambiare idea su Banca Generali che resta da mantenere in portafoglio con un prezzo obiettivo a 30,5 euro.

E' improntata all'ottimismo invece la strategia di Banca Akros che consiglia di accumulare il titolo in portafoglio, con un target price a 32 euro. Una conferma che giunge dopo una raccolta di dicembre leggermente migliore del previsto, segnalando che il dato dell'intero 2017 è stato superiore alla precedente guidance di Banca Generali.
A scommettere su quest'ultimo è anche Kepler Cheuvreux che invita ad acquistare con un fair value a 33 euro, sulla scia di una raccolta netta superiore alle stime nell'intero 2017.

I dati di FinecoBank e i commenti delle banche d'affari

Spostando lo sguardo su FinecoBank, anche in questo caso troviamo dati in crescita visto che a dicembre il gruppo ha riportato un saldo positivo di 988 milioni di euro, in aumento dell'11% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

La raccolta gestita si è attestata a 523 milioni di euro, mentre quella amministrata è stata negativa per 25 milioni e quella diretta positiva per 491 milioni di euro. Con riferimento all'intero 2017, FinecoBank ha raccolto 5,958 miliardi di euro, con una crescita del 18% rispetto all'anno precedente.

Gli analisti di Equita SIM parlano di una raccolta netta a dicembre nettamente superiore alle loro attese pari a 500 milioni di euro, mentre i nuovi clienti sono stati in linea con le aspettative.
La SIM milanese mantiene una view cauta sul titolo, reiterando la raccomandazione "hold", con un prezzo obiettivo a 8,3 euro, già superato dalle attuali valutazioni di Borsa.

Non si sbilanciano neanche i colleghi di Banca IMI che su FinecoBank hanno un rating "hold" e lo stesso target price a 8,3 euro. Una strategia che non cambia anche se la raccolta annua del gruppo, pari a 5,958 miliardi di euro, è stata superiore alle previsioni degli analisti fissate a 5,39 miliardi.

Non diversa l'indicazione che giunge da Banca Akros che assegna una raccomandazione "neutral" a FinecoBank, ritoccando al rialzo il fair value da 7,7 a 8 euro, ma anche la nuova indicazione si pone al di sotto dei prezzi correnti a Piazza Affari.

Gli analisti evidenziano che la raccolta realizzata dalla società a dicembre conferma il solido percorso di crescita negli attivi totali e nel numero dei clienti. Banca Akros ha deciso di migliorare le stime sull'utile netto adjusted di FinecoBank, alzandole dell'1% per quest'anno e del 2% per il prossimo.

L'unica indicazione bullish per FinecoBank al momento giunge da Kepler Cheuvreux che oggi ha ribadito il rating "buy" su FinecoBank, con un prezzo obiettivo che passa da 8,8 a 10 euro. Il broker segnala che la raccolta del 2017 è stata superiore alle sue attese fissate a 5,1 miliardi di euro e alla luce dei margini più alti gli analisti hanno deciso di rivedere al rialzo le stime sui ricavi e sull'utile netto, alzandole rispettivamente del 3% e del 7%.

Uno sguardo ad Anima Holding

Infine, al di fuori del paniere del Ftse Mib troviamo Anima Holding che a dicembre ha evidenziato una raccolta netta negativa per circa 122 milioni di euro, a fronte di un bilancio positivo per l'intero 2017 di circa 945 milioni di euro.

Il dato di dicembre ha deluso gli analisti di Equita SIM che si aspettavano una raccolta positiva per 100 milioni di euro. La SIM milanese richiama l'attenzione sul fatto che l'ultimo mese del 2017 è stato appesantito dal rallentamento della raccolta delle banche e dalla decisione di Anima Holding di riscattare 70 milioni di euro di liquidità investita in fondi obbligazionari in vista del pagamento di Aletti Gestielle.

Gli analisti mantengono una view cauta sul titolo, con una raccomandazione "hold" e un fair value a 7 euro.

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