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Rivoluzione digitale: l’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è una delle aree in più rapida crescita della tecnologia digitale, che sta rivoluzionando le nostre vite e i nostri portafogli di investimento.

Gli analisti di Pictet Asset Management spiegano che i robot stanno conquistando il mondo. Non con un esercito di cyborg, ma con una sottile e discreta infiltrazione della tecnologia intelligente nella nostra quotidianità.

Gli ultimi dispositivi prodotti da colossi come Amazon, Microsoft (Euronext: MSF.NX - notizie) e Google ci consentono di accendere le luci, controllare le previsioni meteo, consultare l’agenda, ascoltare musica, azionare il bollitore o prenotare un taxi, tutto tramite un comando vocale. Presto l’intelligenza artificiale, vale a dire la replica, da parte dei computer, di azioni che normalmente richiedono l’intelligenza umana, farà molto altro, grazie agli investimenti delle società digitali che considerano i sistemi di apprendimento automatico una delle principali fonti di crescita.

Il mercato dell’AI è già piuttosto vasto. E dovrebbe crescere ancora: dai 2 miliardi di dollari del 2015 a 127 miliardi di dollari entro il 2025. Finora il mercato è stato trainato da USA e Cina; gran parte degli investimenti provenivano infatti dai settori high tech, telecomunicazioni e servizi finanziari di questi Paesi.

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Rivoluzione a 360°

Per l’economia globale un simile sviluppo potrebbe comportare trilioni di dollari di extra-crescita, grazie all’aumento della produttività e dei consumi, dato che le persone sono disposte a spendere per beni e servizi nuovi o migliori – spiegano gli analisti di Pictet Asset Management -. L’intelligenza artificiale non si limiterà a rivoluzionare un solo settore. Si tratta di una tecnologia abilitante pervasiva, che sarà la fortuna di alcune società e la rovina di altre, in diversi settori. In molti casi la differenza tra successo e fallimento sta nella velocità e nell’efficacia con cui le imprese impiegano l’intelligenza artificiale. Per la maggior parte delle aziende, utilizzare in modo efficace l’AI significa semplicemente essere in grado di analizzare una grande quantità di dati. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) 2025 la quantità annuale di dati prodotti dovrebbe raggiungere i 163 mila miliardi di gigabyte: dieci volte il volume del 2016.

Tramite l’apprendimento automatico, gli algoritmi utilizzano i dati storici per individuare dei modelli e prevedere in tal modo cosa potrebbe accadere in futuro. Il passo successivo è rappresentato dal deep learning: le macchine imparano dai propri errori e affinano le previsioni con ogni nuovo frammento di informazione ricevuto. Diventano sempre più abili nel riconoscere immagini e parole e nell’elaborazione del linguaggio naturale (NLP); sono in grado di comprendere informazioni scritte o verbali, proprio come gli esseri umani, e di reagire in base al contesto.

L’intelligenza artificiale fa già sentire la propria presenza in diversi settori quali sanità, vendite al dettaglio e finanza – spiegano gli analisti di Pictet Asset Management -. In campo sanitario l’intelligenza artificiale sta supportando il consolidamento della diagnostica medica e aprendo la strada alla medicina personalizzata. Nei trasporti rappresenta la tecnologia alla base dei veicoli a guida autonoma. Sta anche trasformando il mondo della finanza: le banche e i consulenti finanziari sono minacciati dalla presenza dei robo-advisor. I rivenditori, invece, non danno troppa importanza all’AI, a loro rischio e pericolo. L’apprendimento automatico può infatti migliorare la logistica e la personalizzazione dei prodotti.

Le società non possono permettersi di ignorare tale fenomeno, anzi, quelle specializzate nello sviluppo di tecnologie legate all’intelligenza artificiale potrebbero mostrare un’impennata di utili e fatturato. Ciò si traduce in un’opportunità di investimento.

Chip più piccoli e più intelligenti

Esistono due modi diretti di accedere agli investimenti nel campo dell'AI: il segmento dell'hardware e quello del software. Per quanto riguarda il primo, un’area oggetto di grande interesse è quella dei semiconduttori. Il deep learning solitamente richiede una grande potenza di calcolo, il che implica una forte domanda di unità di elaborazione grafica (GPU), che possono gestire l’elaborazione parallela, consentendo ai computer di analizzare e usare enormi quantità di dati.

Le auto a guida autonoma, per esempio, hanno molto da imparare, sia sull’ambiente che le circonda sia sul modo in cui reagire a diverse situazioni – spiegano gli analisti di Pictet Asset Management -. A tal fine, e proprio grazie a nuove GPU, di recente Tesla ha potenziato di 40 volte la capacità di elaborazione del proprio sistema Autopilot. Probabilmente assisteremo a nuovi sviluppi sul fronte tecnologico grazie al forte interesse dei produttori.

Dato che la maggior parte della produzione di chip GPU avviene in outsourcing (le società di GPU si concentrano soprattutto sulla progettazione e non sulla fabbricazione), le prospettive di crescita dei settori della fonderia e dei servizi OSAT (test e assemblaggio dei semiconduttori in outsourcing) dovrebbero migliorare.

Più i robot diventeranno sofisticati, più avranno bisogno di memoria per funzionare al meglio. Un secondo di guida autonoma, per esempio, può generare 1GB di dati. Tutte queste informazioni devono essere conservate in qualche modo e da qualche parte. Questo favorirà la domanda di chip di memoria e di soluzioni di cloud storage.

Software (IOB: 0NJS.IL - notizie) super potenti

La trasformazione nel campo dei software avviene in tempi ancora più rapidi – spiegano gli analisti di Pictet Asset Management -. Saranno le aziende di software digitali a beneficiare maggiormente dell’era dell’intelligenza artificiale, in quanto possono incrementare i ricavi ricorrenti sia tramite gli abbonamenti sia grazie ai nuovi prodotti. Una tendenza in contrasto con le società di semiconduttori, che per lo più trarranno vantaggio da un ciclo di acquisti straordinario.

Società quali Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) , Baidu (Xetra: A0F5DE - notizie) , Salesforce.com o Medidata hanno accesso a un massiccio volume di dati relativi a consumatori e imprese nei rispettivi ambiti e sono in grado di offrire servizi a valore aggiunto ai clienti grazie all’AI.

Le possibilità di impiego dei software di data crunching sono pressoché illimitate, per questo le aziende ne intravedono già i benefici. Netflix (Xetra: 552484 - notizie) , ad esempio, prevede di evitare oltre 1 miliardo di dollari di perdite annue dovute all’annullamento degli abbonamenti offrendo all’utente risultati di ricerca e consigli su misura. Amazon è riuscito a ridurre di almeno un quinto i costi operativi di magazzino grazie all’impiego di robot autonomi.

Autore: Volcharts.com Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online