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Rivoluzione università: così si torna in aula a settembre

Presidio per il diritto allo studio organizzato da studenti universitari di fronte a Palazzo Lombardia (Photo Claudio Furlan - LaPresse)
Presidio per il diritto allo studio organizzato da studenti universitari di fronte a Palazzo Lombardia (Photo Claudio Furlan - LaPresse)

A settembre si torna in aula. Non solo nelle scuole ma anche nelle università italiane. A confermarlo il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, che ha incontrato a Milano, nella sede dell’Università Statale, i rettori degli atenei lombardi e il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.

"Prevalentemente in presenza"

“Il semestre del nuovo anno sarà prevalentemente in presenza”, ha detto il ministro, specificando che "si continuerà con l'offerta didattica a distanza per garantire i diritti allo studio per coloro che non possono essere presenti che sono numerosi in Lombardia o chi non può seguire per problemi geografici. Questo è un messaggio molto importante. Bisogna ritornare in aula, nei laboratori, nelle biblioteche per seguire attività pratiche e le lezioni", ha spiegato.

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I protocolli di sicurezza

Un ritorno in aula che prevede il rispetto dei nuovi protocolli di sicurezza: "C’è un protocollo concordato dalla conferenza dei rettori, che è stato a vaglio del nostro ministero ed è ora al vaglio anche del ministero della Salute e del Comitato tecnico scientifico che prevede distanziamento, utilizzo di device protettivi, utilizzo percorsi di entrata e uscita separati, la regolazione degli orari di accesso, l'organizzazione dei flussi per tutti i servizi". Quello che sarà elaborato nelle prossime settimane sarà "un sistema molto organizzato che sarà declinato dalle diverse università a seconda delle singole specificità".

La protesta davanti a Regione Lombardia

Intanto decine di studenti hanno protestato ieri davanti al palazzo della Regione Lombardia. "Siamo stati abbandonati dalle istituzioni e oggi molti studenti rischiano di non potersi più permettere affitti e tasse universitarie", è la denuncia dei ragazzi della Rete della Conoscenza Milano. In particolare contestano i criteri di assegnazione delle borse di studio che le istituzioni non hanno modificato in questo periodo di pandemia ed emergenza sanitaria.

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Arriva il decreto sulla “no tax area”

E' stato registrato alla Corte dei Conti e pubblicato sul sito del ministero dell’Università il decreto "No tax area", con cui viene esteso l’esonero totale e parziale delle tasse universitarie per favorire il diritto allo studio. Con questo provvedimento si prevede che gli studenti non pagheranno le tasse se avranno Isee inferiore a 20mila euro. Mentre tra 20mila e 30mila euro di Isee si prevedono sconti significativi sull’importo delle tasse. Il decreto ha anche l’obiettivo di contenere il calo delle iscrizioni registrato a causa dell’emergenza Covid.

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