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Roma, quegli alberghi della Chiesa che non pagano né IMU né Tari

Dalla penna di Sergio Rizzo per il Corriere della Sera emergono ancora una volta indiscrezioni interessanti su sprechi e privilegi italiani, stavolta tutti romani. Nella Capitale, infatti, un hotel su quattro apparterrebbe alla Chiesa, finendo così per non pagare né IMU né Tari.

Su circa 1340 strutture ricettive romane, poco meno di 300 (297) sarebbero enti collegati alla Chiesa. Un totale di 13mila posti letto, con il 40% degli alberghi “ecclesiastici” che aggirano il pagamento delle tasse.

A portare alla luce la situazione è stato, per primo, il presidente dei Radicali Italiani, Riccardo Magi, che consultando i dati relativi alla situazione di proprietà e tasse degli alberghi romani ha notato delle incongruenze. Ben 93 strutture su 297, infatti, ovvero il 38%, non risultano aver mai pagato l’IMU, mentre altri 59, corrispondenti al 24%, risultano versarla a intermittenza. A pagare regolarmente le tasse sono, tuttavia, gli altri 94 alberghi, e la situazione è analoga anche per la Tasi. Ben 80 strutture alberghiere su 246 non la pagano.

Per ci che riguarda poi la Tari, la tassa sui rifiuti, pare che delle 297 strutture censite sul sito solo 208 risultino presenti nella banca dati dello stato, appartenenti a un totale di 187 differenti soggetti, di cui 30 sono privi di codice fiscale o partita iva. Gli altri 91 alberghi sono del tutto sconosciuti al fisco.

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