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Roma low cost, ecco la guida a una capitale inedita ma soprattutto economica

La Capitale raccontata da 3 giornaliste metropolitane che fa dimenticare il solito tour “Colosseo-fontana di Trevi-Fori Romani”

Le autrici di Roma Low Cost (Bur) - photo: Claudia Crescenzi (Claudia Crescenzi)

Lo apri ed entri in una Roma che non conoscevi, nonostante le tante visite da turista o magari, come me, ci hai vissuto per anni. Una capitale che, a causa o per merito della crisi, è cambiata ed è diventata molto più low cost di quanto si possa pensare. Tra mercati contadini, guest house in pieno centro con stanze dedicate ai fumetti, b&b economici vicini ai Musei Vaticani, foresterie in rosa e hotel di design dai prezzi abbordabili. Ci trovi questo e tanto altro in Roma low cost, libro edito dalla Bur con un’anima particolare, quella delle nuoker, ossia, come suggerisce anche la Treccani “giornaliste metropolitane”. Come sono Francesca Martellini, Valeria Crescenzi e Marialessandra Carro, autrici di questa originale guida di 322 pagine piena di “perle” sulla città eterna (costo euro 9,90).

Da Nuok (progetto online di Alice Avallone che parla di viaggi, arte cultura e tanto altro in varie città del mondo, www.nuok.it) a una guida sulla capitale. Come ci siete arrivate e qual è l’obiettivo di questo testo? Eravate già delle “addicted” di Roma in versione economica o lo siete diventate strada facendo?
“Come hai detto, è nato tutto dal fatto che siamo delle nuokers e, nello specifico, noi 3 scriviamo per la città di Roma. L’anno scorso, i nostri articoli su Nuok avevano catturato l’attenzione della BUR Rizzoli proprio mentre la casa editrice era alla ricerca di voci nuove in grado di raccontare Roma da insider. Il taglio low cost è stata una scelta della BUR che ha dato avvio con Milano, Torino, Venezia e quindi Roma ad una vera e propria collana. L’obiettivo è di dimostrare che non è detto che le cose belle costino un occhio della testa!”.

Uno dei capitoli più interessanti riguarda gli alloggi tra guest house, ostelli e foresterie, ci descrivete il fenomeno e perché sono low cost? E voi come ne siete venute a contatto? È una Roma nuova che esce dalla crisi o era così anche negli anni passati?
“Dormire a Roma è spesso costoso, ma se si ha la pazienza di saltare i classici consigli turistici e si guarda un po’ più a fondo, esistono soluzioni molto economiche e, spesso, in posizioni centrali e/o strategiche. Alcuni dei B&B segnalati sono realtà giovani, ma abbiamo incluso anche strutture, come ad esempio la Foresteria dell’Orsa Maggiore o l’Hotel Kent, che sono attive da diversi anni. Ne siamo venute a contatto raccogliendo suggerimenti, effettuando ricerche e sopralluoghi…abbiamo letteralmente girato Roma in lungo e in largo per un anno!”.

Riguardando le varie sezioni del vostro libro, ci dite 3 musei gratis assolutamente da visitare e 3 posti low cost per mangiare?
“Certamente. Per i 3 musei gratis consigliamo: sedersi nel salotto di Pirandello e visitare la sua casa-studio (segnalazione pag. 48); organizzare il tour delle chiese con i quadri di Caravaggio (pag. 53) e infine scoprire il Villino Algardi e stupirsi del suo giardino segreto (parliamo di questo a pag. 57). Quanto al cibo, indubbiamente per prima cosa gustarsi una pizza “alla romana” sotto il pergolato di Er Panonto, come diciamo a pag. 98. Se poi ci si vuole sentire a casa, pur essendo fuori a mangiare, mettono a proprio agio le tovaglie a quadretti e la cucina tipica della Trattoria Angelini Francesco (pag. 101). E infine un suggerimento per un cibo che va di moda adesso: provare il sushi kosher dei fratelli Tesciuba (pag. 126)”.

Ok, quanto a dormire, mangiare fuori e attività culturali siamo a posto, ci dite ora 3 cose da fare nella capitale sempre in modalità economia?
“Indubbiamente la spesa e pranzo al Km 0 al Mercato di Campagna Amica del Circo Massimo (pag. 204)…Se vogliamo lasciare il cibo e godere della Roma a cielo aperto, perdersi tra il verde e i resti archeologici del Parco degli Acquedotti (pag. 237). Infine,  scatenarsi in una festa a tema al Lanificio (pag. 232)”.

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La vostra sembra più una guida per chi Roma non la conosce bene quindi apparentemente per turisti. Eppure spesso capita che gli stessi romani non conoscano la loro città. Siete d'accordo? Secondo voi perché? Se non lo siete, è una guida per tutti? In base a quali criteri l'avete redatta?
“Roma Low Cost è una guida a 360 gradi, pensata sia per i turisti sia per coloro che vivono quotidianamente la città e sono alla ricerca di qualcosa di nuovo. Roma, infatti, è così grande che anche i suoi abitanti potranno scoprire posti utili ed economici che magari ancora non conoscevano: rifornirsi di acqua direttamente alla fonte, ad esempio, potrebbe diventare un’abitudine intelligente ed economica, mentre conoscere nuovi musei o attività da fare con i bambini renderà la città ancora più bella”.

A proposito, come mai un intero paragrafo dedicato ai bambini? Credo che voi non ne abbiate, da dove è nata l'esigenza?

“Noi autrici non abbiamo ancora figli, ma siamo circondate dai pargoli di coppie di amici o familiari. Quando si esce tutti insieme, è indispensabile scegliere i luoghi e le attività giuste. Ed è per questo che abbiamo iniziato ad informarci e abbiamo raccolto tanti suggerimenti, che poi abbiamo verificato, visitando i luoghi e ricavandone la nostra opinione sulla loro qualità”.

Last but not least, ci raccontate qualche aneddoto o qualche storia in cui vi siete imbattute scrivendo questo libro?
“Roma Low Cost”, oltre ad essere una utile guida di viaggio, è un bel libro da leggere: ogni segnalazione racconta una piccola storia o un simpatico aneddoto legato ai luoghi di cui parliamo. Ci sono storie di amici che hanno mollato tutto per aprire un bar oppure storie di intuizione e creatività che hanno trasformato una passione in lavoro. Abbiamo scoperto com’era l’aperitivo al tempo degli antichi Romani, che a San Giovanni si festeggia la notte delle streghe e che alcuni commercianti producono pasta biologica utilizzando grani antichi del ‘900. Noi autrici siamo state le prime ad imparare ogni giorno qualcosa di nuovo e, credeteci, nell’ultimo anno non abbiamo vissuto una giornata uguale all’altra. Vi è mai capitato di consumare 5 pasti in altrettanti diversi posti nello stesso giorno?”.