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Ruby Ter rinviato a febbraio per difficoltà Covid e votazioni Quirinale

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, a Milano

MILANO (Reuters) - Il Tribunale di Milano davanti a cui si celebra il cosiddetto processo Ruby Ter sulla presunta corruzione di testimoni nel processo Ruby in cui Silvio Berlusconi era stato poi prosciolto definitivamente dalla Cassazione ha deciso di rinviare la prossima udienza al 16 febbraio, anziché il 26 gennaio come previsto in precedenza.

I giudici hanno accolto quindi la richiesta avanzata dalla difesa dell'ex premier, motivata sia dalle difficoltà a convocare i testimoni a causa della pandemia Covid sia dal fatto che dal 24 gennaio inizieranno le sedute in parlamento per l'elezione del presidente della Repubblica.

Berlusconi non è un parlamentare e non dovrà quindi votare, ma i partiti della coalizione di centrodestra lo hanno ufficialmente indicato come il loro candidato al Quirinale, chiedendogli di scendere in campo.

"RICHIESTA PER DELICATEZZA SU ELEZIONI QUIRINALE"

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"Non c'è dubbio che qui si combinano due fattori: l'obiettiva difficoltà di assicurare la presenza dei testimoni, attesa la pandemia - ha detto al termine dell'udienza l'avvocato Federico Cecconi, legale dell'ex premier - Dall'altro lato, l'inizio delle votazioni per la presidenza della Repubblica mi imponeva questa valorizzazione di un aspetto di delicatezza che doveva essere oggetto di segnalazione, questa richiesta in punta di piedi".

Nel chiedere al Tribunale una sospensione, che allungherà ulteriormente la durata di questo procedimento, dopo una serie di legittimi impedimenti di Berlusconi anche per motivi di salute, la sua difesa si è detta disponibile a sfoltire ulteriormente la propria lista testi, in modo da utilizzare meno udienze per esaurirla.

Al centro di questo dibattimento c'è la presunta corruzione di testimoni nei processi sui rapporti dell'ex premier con la giovane marocchina Karima el Mahroug, detta Ruby, e sul reclutamento delle ragazze per le feste nella villa di Arcore.

Oltre a Berlusconi, la stessa 'Ruby' e un'altra ventina di persone sono imputate a vario titolo di concorso in corruzione giudiziaria e falsa testimonianza.

SENTITO L'EX CAPO DELLA SECURITY DELLA VILLA DI ARCORE

Prima del rinvio dell'udienza, il Tribunale ha ascoltato la testimonianza di Roberto Sileno, ex capo della security di villa San Martino ad Arcore, che ha parlato sia dell'organizzazione della vigilanza interna sia dei continui arrivi davanti alla villa di moltissime persone, tra le quali anche le ragazze che popolavano le feste dell'ex premier e si presentavano davanti la grande casa per chiedere di poter vedere e parlare con lui.

"A queste richieste rispondevamo sempre che Berlusconi non era in sede", ha detto il teste. Tra i tanti arrivi alla villa, Sileno ha ricordato in aula quello di Giovanna Rigato: una ragazza che si era presentata con un biglietto nel quale era contenuta una richiesta di denaro da un milione di euro che sarebbe stato da versare a rate su un conto inglese.

Dal processo principale sulle feste, Berlusconi è stato assolto in via definitiva dalle accuse di concussione e prostituzione minorile.

Per le stesse accuse del Ruby Ter di Milano erano nati altri due processi, trasferiti a Roma e a Siena per competenza territoriale.

A Siena Berlusconi è stato assolto "perché il fatto non sussiste" lo scorso 21 ottobre.

Al Tribunale di Roma il processo è ancora in corso.

(in redazione a Milano Emilio Parodi, Sabina Suzzi)