Russia, l’eroe anticorruzione nascondeva in casa una tonnellata di dollari
Ufficialmente guadagna 40mila euro all’anno. Difficile, quindi, spiegare come potesse custodire nell’appartamento, intestato alla sorella, 120 milioni di dollari e due milioni di euro. Dmitrij Zakharchenko, alto funzionario dell’anticorruzione, è stato arrestato e resta in attesa di giudizio.
Un’intera stanza del bell’appartamento a Mosca, nella zona universitaria, piena di banconote. Più o meno una tonnellata di contanti, ancora con la fascetta della banca, nuovi di zecca. Secondo l’accusa buona parte dei soldi sarebbero di un’amministratrice della NOTA-Bank, alla quale l’anno scorso è stata revocata la licenza. Prima di chiudere, i responsabili hanno fatto sparire circa 300 milioni di euro.
Il blogger Aleksej Navalny, tra i leader dell’opposizione, riconduce l’episodio alla furibonda lotta tra gruppi rivali, in russo i “silovikì”, ossia funzionari dei servizi segreti, della polizia e di altri organismi statali. Probabilmente Zakharchenko, vicecapo del settore energia dell’anticorruzione, potrebbe essersi trovato al centro dello scontro tra le varie fazioni. Il presidente, Vladimir Putin, ha commentato: “La lotta alla corruzione è un’attività molto complessa, ma che è portata avanti con decisione”. Intanto sostituendo il vicecapo, il controllo ora è nella mani di Sergej Korolyov, il nuovo uomo del Cremlino.