Russia sfida mandato arresto per Putin aprendo caso contro Corte penale internazionale
(Reuters) - Il massimo organo investigativo russo ha detto di aver aperto un procedimento penale contro il procuratore e i giudici della Corte penale internazionale che hanno emesso un mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin con l'accusa di crimini di guerra.
La mossa rappresenta un gesto simbolico di sfida, tre giorni dopo che la Corte ha accusato Putin e la commissaria russa per i diritti dell'infanzia Maria Lvova-Belova di aver commesso crimini di guerra nella deportazione di bambini dall'Ucraina alla Russia.
Il Comitato investigativo russo ha detto che non ci sono le basi per responsabilità penali da parte di Putin e che i capi di Stato godono di immunità assoluta in base a una convenzione delle Nazioni Unite del 1973.
Secondo il comitato, le azioni del procuratore della Corte penale internazionale mostrano aspetti penalmente rilevanti per la legge russa, tra cui l'aver accusato consapevolmente una persona innocente di un crimine.
Il procuratore e i giudici sono stati anche sospettati di "preparare un attacco a un rappresentante di uno Stato straniero che gode di protezione internazionale, al fine di complicare le relazioni internazionali".
Il Cremlino ha definito l'emissione del mandato oltraggiosa ma giuridicamente nulla, in quanto la Russia non è firmataria del trattato che ha istituito la Corte penale internazionale. Mosca ha definito la manovra della Corte come un segno della "chiara ostilità" che esiste contro la Russia e contro Putin personalmente.
Il mandato emesso dalla Corte penale internazionale obbliga i 123 Stati membri ad arrestare Putin e a trasferirlo all'Aia per il processo, nel caso in cui il presidente russo sia presente sul loro territorio.
È improbabile che Putin corra questo rischio e la Russia non consente l'estradizione dei propri cittadini, ma la rara emissione di un mandato contro un presidente in carica è un importante passo simbolico per attribuire al premier russo la responsabilità delle conseguenze dell'invasione dell'Ucraina.
Kiev sostiene che più di 16.000 bambini sono stati trasferiti illegalmente in Russia o nei territori occupati dalla Russia dall'inizio della guerra, quasi 13 mesi fa.
Mosca ha detto pubblicamente di aver portato in Russia migliaia di bambini ucraini in quella che presenta come una campagna umanitaria per proteggere gli orfani e i bambini abbandonati nella zona del conflitto.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)