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Russia Unita conserva la maggioranza assoluta alla Duma, l'opposizione denuncia brogli

Russia Unita conserva una solida maggioranza alla Duma. Alla fine sono 324 i seggi conquistati alle legislative, più dei due terzi necessari per apportare modifiche alla costituzione. Per il partito vicino a Vladimir Putin un risultato inaspettato nei numeri, visto che i sondaggi avevano preventivato un netto calo di consensi, ma non nella sostanza. Molteplici le segnalazioni di frode da parte dell'opposizione.

Ella Pamfilova, capo del comitato elettorale, ha negato le accuse, puntando a sua volta il dito contro l'opposizione e i media stranieri. "Ci sono stati attacchi informatici senza precedenti, c'era un grande desiderio di screditare le nostre elezioni. Non c'è mai stato un tale livello di pressione", ha detto Pamfilova.

Nei collegi uninominali i risultati del voto digitale, diffusi con notevole ritardo rispetto alla chiusura delle urne, hanno ribaltato l'esito del voto, consegnando la vittoria ai candidati di Russia Unita. "Si potrebbe scrivere un manuale sulle falsificazioni messe in atto - dice Nikolay Rybakov, leader dei liberali di Jabloko -. Non si tratta solo delle violazioni commesse nel giorno delle elezioni, ci sono anche i 5 anni prima: c'è la censura dei media, i candidati non ammessi delle elezioni, l'approvazione di leggi che hanno contribuito all'attuale clima politico. I tre giorni in cui si è votato sono solo il culmine di questo processo".

Il partito comunista, secondo schieramento più votato con il 19% dei consensi, ha fatto sapere di non riconoscere i risultati del voto elettronico a Mosca, dove in tutti i collegi uninominali hanno vinto i candidati filogovernativi. Bruxelles ha denunciato il clima d'intimidazione nei confronti dell'opposizione e l'assenza di una missione di monitoraggio credibile.