Ryanair, AD O'Leary considera Ita Airways "enorme problema politico"

ROMA (Reuters) - Il Ceo di Ryanair, Michael O'Leary, ha detto di vedere Ita Airways come un'azienda che continuerà a rimpicciolirsi e a richiedere un continuo sostegno da parte del governo.

"Siamo noi la compagnia di bandiera italiana, quindi speriamo che il nuovo governo lo riconosca e lavori con noi, perché vogliamo crescere", ha detto in una conferenza stampa a Roma, descrivendo Ita, nata sulle spoglie di Alitalia, come un "enorme problema politico".

Il manager si è anche detto "ansioso" di lavorare con il governo che si insedierà a breve spiegando che il turismo potrebbe dare una grande spinta alla crescita nei prossimi 3-4 anni se il nuovo esecutivo rimuoverà alcune tasse e vincoli.

O'Leary ha anche parlato della situazione politica ed economica nel Regno Unito, descrivendola come un "disastro" e puntando il dito contro la decisione del Paese di uscire dall'Unione europea nel 2016 con il referendum sulla Brexit.

"Il mini-bilancio è stato uno spettacolare fallimento dell'intero concetto di Brexit" ha detto O'Leary, aggiungendo che la cosa più importante per Londra al momento sarebbe la firma al più presto di un accordo commerciale con l'Ue.

Ieri, il nuovo cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt ha messo da parte il piano economico della premier Liz Truss, e ridotto il suo ampio programma di sostegno energetico, un'inversione di marcia senza precedenti nel tentativo di tamponare il drammatico crollo di fiducia degli investitori.

O'Leary si è detto soddisfatto della nomina di Hunt, che è entrato in carica venerdì ed ha già riscritto i piani governativi presentati solo un mese fa.

"I Remainers (i contrari alla Brexit) stanno tornando, gli adulti stanno riprendendo il controllo ... torneremo a politiche economiche sensate", ha detto O'Leary, che è irlandese.

Il Ceo di Ryanair ha detto di aspettarsi che Truss lasci il numero 10 di Downing Street entro una o due settimane.

"Il mini-bilancio è stato cancellato. Truss è in carica ma non è al potere", ha concluso.

(Alvise Armellini, tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri)