S&P rivede l’outlook sul merito di credito della Cina
S&P rivede a negativo l’outlook sul merito di credito della Cina
di Arnaud Masset
Il PMI manifatturiero cinese ha sorpreso in forte rialzo, suggerendo che gli effetti delle varie tornate di allentamento introdotte dalla PBoC, oltre agli stimoli fiscali del governo, hanno davvero aiutato l’economia ad adeguarsi alla nuova “normalità” rappresentata da una crescita più lenta. Il PMI manifatturiero ufficiale ha superato la soglia dei 50 punti, che separa la crescita dalla contrazione, attestandosi a 50,2 punti a marzo rispetto ai 49 di febbraio (superando anche le previsioni medie pari a 49,4 punti). Analogamente, il PMI non manifatturiero è salito a 53,8 punti dai 52,7 del mese precedente. Ciò nonostante, stando ai dati privati, il settore manifatturiero si sta ancora contraendo, come emerge dal PMI manifatturiero di Caixin, che si è attestato a 49,7 punti, superando i previsti 48,3 e i 48 punti del rilevamento riferito al mese precedente, ma rimanendo sotto la soglia dei 50 punti.
Tuttavia queste buone notizie, che devono essere lette con cautela visto il forte effetto stagionale della festività del Nuovo Anno cinese a inizio febbraio, sono state offuscate dalla revisione al ribasso del credito di merito della Cina, da stabile a negativo, decisa da Standard & Poor’s. Pur in qualche modo prevista, la decisione invierà comunque un segnale negativo agli investitori, ricordando che c’è ancora molto da fare nel settore dell’aggiustamento di bilancio per far fronte al nuovo contesto di domanda globale debole. Negli ultimi mesi, il mercato non ha saputo come posizionarsi e ciò si è tradotto in scambi privi di tendenze riconoscibili per le azioni cinesi.
Nuovo peggioramento per il Giappone
di Yann Quelenn
Il rapporto Tankan riferito al primo trimestre pubblicato ieri sera ha mostrato una flessione costante nel sentiment del mercato rispetto a tre mesi fa. L’indice sulle grandi imprese manifatturiere è sceso sotto le attese, fatto che può sicuramente essere attribuito all’indebolimento generalizzato della domanda e all’attuale rallentamento dei mercati emergenti. Lo stato dell’economia giapponese continua, nonostante gli stimoli ingenti, a essere fonte di preoccupazione. Il recente apprezzamento dello yen può essere attribuito all’aumento dell’avversione al rischio globale e non rispecchia un miglioramento dell’economia. Riteniamo che l’adozione di interessi negativi e di stimoli illimitati sia servita solo a far stare a galla l’economia nipponica.
Tuttavia, la debolezza permane e la BoJ dovrebbe continuare a reagire di conseguenza. I mercati finanziari hanno fatto salire le probabilità di un nuovo allentamento alla prossima riunione di politica monetaria in programma a fine aprile. Secondo noi la BoJ ormai si è spinta troppo oltre per potersi fermare, anche se ormai è chiaro che la sua strategia è inefficiente. L’inflazione rimane bloccata a quota zero e non vediamo al momento nessuno slancio che potrebbe far presagire un incremento futuro. Per quanto riguarda i cambi, siamo ribassisti sull’USD/JPY, il che sembrerà ironico, ma crediamo che il biglietto verde sia sopravvalutato.
Aspettative basse per il dato NFP
di Peter Rosenstreich
Poiché i volumi soffrono ancora di disturbi post-vacanzieri, gli operatori si concentreranno sul dato sulle buste paga in uscita oggi per un catalizzatore della volatilità. Tuttavia, poiché si prevede un dato NFP forte e dati ADP favorevoli, probabilmente non assisteremo al consueto entusiasmo legato alle buste paga. La Fed ha detto chiaramente che gli sviluppi internazionali rimangono un fattore chiave per la politica monetaria, quindi viene da chiedersi se un rafforzamento delle buste paga, già in salute, influenzerà le previsioni su un rialzo del tasso. Gli operatori farebbero bene a tenere d’occhio l’inflazione delle retribuzioni, che dovrebbe aumentare del 2,2% sulla scia del clima insolitamente mite, che sostiene attività economiche che si svolgono all’esterno come le costruzioni. La reazione ai dati sulle retribuzioni dovrebbe essere asimmetrica: un dato positivo innescherebbe un piccolo rally dell’USD, una delusione significativa provocherebbe invece vendite generalizzate di USD. Attenzione a un possibile “head fake” (prezzo ingannevole) in questo primo d’aprile.
Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online