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Saldi d’Europa

L’eredità lasciata agli investitori dai ribassi estivi sui mercati europei non si è ancora esaurita. Nonostante i rialzi delle ultime sedute, infatti, secondo le analisi Morningstar (NasdaqGS: MORN - notizie) sui listini del Vecchio continente ci sono ancora dei titoli con sconti interessanti rispetto al fair value. Il mercato, insomma, non ha ancora recuperato il -8,67% fatto segnare dall’indice Msci Europe nel mese di agosto e il -4,38% registrato a settembre (rispettivamente -8,45% e meno 5% per l’Msci Euro). Nella tabella sottostante è elencata una pattuglia di titoli con una sottovalutazione media totale del 17% rispetto al prezzo obiettivo stimato da Morningstar.

Le società con il miglior rapporto fra prezzo e fair value

TabFairValue
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“E’ utile sottolineare come due società, Roche e Nestlé, abbiano un fair value abbastanza stabile nel tempo”, spiega Jocelyn Jovéne, del team di Equity research Emea di Morningstar. “Questo significa che il loro obiettivo di prezzo nel corso dei mesi dovrebbe subire meno variazioni rispetto a quello di altre società”.

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A fare da contorno a questi numeri ci sono le previsioni macro sulla regione. Eurostat ha corretto al rialzo la stima di crescita del Pil nella zona euro nel secondo trimestre portandola da +0,3% indicato a metà agosto a +0,4% rispetto al trimestre precedente. Stesso andamento per la Ue, per la quale la previsione è invariata rispetto ad agosto. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) primo trimestre il Pil era cresciuto dello 0,5% in entrambe le zone. Correzione della stima al rialzo anche rispetto al secondo trimestre 2014: nella zona euro il Pil dovrebbe crescere dell'1,5% e nella Ue dell'1,9% dopo il +1,2% e +1,7% rispettivamente nei primi tre mesi dell'anno. A metà agosto Eurostat aveva stimato la crescita del Pil, rispetto a un anno prima, a +1,2% per la zona euro e a +1,6% nella Ue.

La prudenza vince sempre
Tutto ciò non significa che si debbano gonfiare i portafogli con i titoli europei. La parola d’ordine, infatti, resta prudenza. Prima di tutto perché, ad esempio secondo l’Ocse, la crescita dell'area euro sta migliorando, ma meno velocemente di quanto atteso. “Se si punta la lente su alcuni paesi della regione, si vede che la Francia dal punto di vista macro sta facendo fatica, mentre la Germania non si sta comportando bene come faceva in passato”, spiega Robert Johnson, responsabile della ricerca economica di Morningstar. “Non bisogna poi sottovalutare le conseguenze che lo scandalo Volkswagen (Other OTC: VLKAF - notizie) potrebbe avere sulla congiuntura europea, considerando che il gruppo auto è uno dei maggiori datori di lavoro della regione”. Il carico in arrivo sul tavolo di questa partita potrebbe aumentare con la preoccupazione degli investitori per l'economia globale, che continua a essere alimentata da pessimi dati cinesi e dalla decisione di mantenere lo status quo sui tassi da parte della Fed. “I prossimi appuntamenti elettorali in Europa aumentano l’incertezza politica”, dice Pierre Oliver Beffy, capo economista di Exane Bnp Paribas. “Il dibattito sulla stretta monetaria della Banca centrale Usa continuerà ad essere sotto i riflettori”.