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Salute: scadono brevetti, in arrivo molti farmaci low cost

In queste settimane, infatti, sono ben 13 i farmaci cui scadono i brevetti e, quindi, le case farmaceutiche concorrenti potranno mettere sul mercato farmaci generici con lo stesso principio attivo.
In queste settimane, infatti, sono ben 13 i farmaci cui scadono i brevetti e, quindi, le case farmaceutiche concorrenti potranno mettere sul mercato farmaci generici con lo stesso principio attivo.

Il più famoso (e venduto) è il Cialis, cioè l’alternativa al Viagra per combattere la disfunzione erettile. Ma non è il solo. In queste settimane, infatti, sono ben 13 i farmaci cui scadono i brevetti e, quindi, le case farmaceutiche concorrenti potranno mettere sul mercato farmaci generici con lo stesso principio attivo, ma a prezzi decisamente più contenuti.

La stima degli esperti è che l’ingresso del generico abbatta i prezzi di circa il 60%. Oltre al Cialis, che solo in Italia ha un giro d’affari da circa 146 milioni l’anno, saranno resi disponibili per tutti anche farmaci anti ipertensivi e anti colesterolo, farmaci contro l’osteoartrosi e l’ipertrofia prostatica benigna. Tornando al Cialis, di cui in Italia se ne vendono circa 1,7 milioni di confezioni, si tratta di un medicinale caro, con una compressa che può costare 15-20 euro. Il 12 novembre diventeranno generici i dosaggi del principio attivo tadalafil da 10 e 20 milligrammi ed è probabile che vi sarà un ulteriore boom delle vendite, come successo nel 2013, quando uscirono i generici del sildenafil, cioè il principio attivo del Viagra.

Abbattimento dei costi anche per lo Stato, però. Il 30 dicembre, infatti, scadrà il brevetto del Crestor, un farmaco che serve ad abbattere il colesterolo e per il quale ogni anno il sistema sanitario nazionale spende circa 270 milioni di euro per acquistarlo. Con il 2018 la rosuvastatina, il principio attivo, sarà libero e sono già 16 le aziende farmaceutiche che hanno fatto richiesta per poter produrre farmaci generici sia con il tadalafil sia con la rosuvastatina.

Una possibilità di risparmiare che, però, gli italiani non sfruttano a pieno. Perché nonostante tutto gli italiani sembrano fidarsi del farmaco di ‘marca’, quello che ha reso noto e famoso il principio attivo, preferendolo ai generici. Probabilmente vi è anche una importante dose d’ignoranza che fa sì che molti italiani non sappiano quale sia il principio attivo e, dunque, in farmacia non sappiano cosa scegliere. Il risultato è che, come dimostrano i dati di Assogenerici, solo il 28,5% del volume di vendita dei prodotti a brevetto scaduto viene venduto sotto forma di equivalente.