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Salutisti, attenti alla linea e più fiduciosi: come cambiano le abitudini degli italiani

Gli italiani e la ripresa della buona tavola
Gli italiani e la ripresa della buona tavola

Il 57% degli italiani si sente in sovrappeso, la maggior parte con solo qualche chilo di troppo, mentre l’11% decisamente in sovrappeso. E’ quanto emerge da un’indagine condotta da Nielsen, che fotografa un nuovo stile di vita più consapevole e orientato al benessere. Un italiano su due ha infatti deciso di rimettersi in riga, facendo più sport e migliorando le abitudini alimentari.

I valori a cui diamo più importanza sono la presenza di ingredienti naturali, l’assenza di coloranti, aromi o alimenti ogm. Ma per questo non siamo disposti a pagare di più. Gli italiani sono invece più inclini a spendere qualche euro in più per avere prodotti più salutisti (meno colesterolo, grassi, zucchero) e ricchi di vitamine e minerali. Forse perché un alimento ricco (o povero) di un elemento presuppone una lavorazione e di conseguenza un costo aggiuntivo di produzione a cui siamo disposti a contribuire per il nostro benessere.

Se è vero che non siamo disposti a pagare di più per avere cibi con ingredienti naturali, è altrettanto vero che il settore biologico è cresciuto del 14% rispetto al 2014 con un volume pari a 866 milioni di euro. Tra gli alimenti decisamente in crescita ci sono i prodotti senza lattosio (+15%) e senza glutine (+31%). Rispetto al 2014 nel carrello della spesa sono aumentati i cibi confezionati, quelli surgelati e i freschi. Cresce anche il settore della cura della persona, mentre fatica a riprendere quello legato alla cura della casa. Sembra quindi che gli italiani preferiscano spendere i propri risparmi nella propria cura, interiore ed esteriore.

Un altro dato importante, presentato dall’amministratore delegato di Nielsen Italia, Giovanni Fantasia, a Linkontro, annuale convegno che riunisce le più grandi aziende italiane e straniere, è la ripresa della fiducia degli italiani, la cui proiezione sul 2015 è in crescita rispetto agli ultimi tre anni. Un segnale di ripresa? "Per confermarlo bisogna aspettare ancora qualche settimana o la fine di questo trimestre” ha affermato Fantasia, ma se confermato è un segnale che il ‘pessimista italiano’ è pronto a ripartire.