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Sangalli: eccessi e deficit strutturali costano al singolo cittadino 3800 euro l'anno

Ridurre il carico fiscale su imprese e famiglie è e resta la priorità. Lo ha affermato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in apertura del tradizionale forum di Cernobbio.

Ridurre il carico fiscale su imprese e famiglie è e resta la priorità. Lo ha affermato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in apertura del tradizionale forum di Cernobbio. Sangalli ha toccato molti punti nel suo intervento, ma ha soprattutto chiesto al governo un maggior impegno nella politica fiscale. Fra le misure auspicate, c'è quella di "destinare alla riduzione dell'Irpef tutte le risorse derivanti dal taglio della spesa pubblica improduttiva, dall'eliminazione di sprechi e inefficienze e dal recupero di evasione ed elusione. Compreso, naturalmente, tutto ciò che può derivare dall'utilizzo dei margini di flessibilità in Europa. Meno spesa pubblica e meno tasse è, dunque, la ricetta per un Paese più dinamico e più equo".

Nel suo intervento Sangalli ha definito l'Italia un paese "frenato". Ne sarebbe un indice il fatto che gli eccessi e i deficit strutturali del nostro Paese costano a ciascun cittadino 3.800 euro l’anno. A tal proposito il presidente di Confcommercio fa notare che "la spesa pubblica corrente nel 2015 si è ridotta soltanto per effetto del minor costo per interessi. Mentre, per il resto, gli sforzi fatti non sono stati assolutamente sufficienti", ha spiegato il presidente di Confcommercio "tant'è che, negli ultimi venti anni, la pressione fiscale è passata dal 40,3% al 43,3%. Ci sono, poi, sperequazioni fiscali territoriali che penalizzano fortemente le nostre imprese. Sperequazioni e tasse alte che queste imprese non vogliono e non possono più sopportare".

Tuttavia "va riconosciuto al Governo il merito di aver fatto dei passi importanti nella giusta direzione, mi riferisco alla riforma della pubblica amministrazione, all'impegno di ridurre i carichi burocratici sulle imprese, ad alcune misure contenute nel Jobs Act e nella riforma della scuola, ad una politica fiscale distensiva. Tutto questo, però, non basta", aggiunge Sangalli.

In conclusione del suo intervento il presidente lancia anche la sua strategia: "Meno spesa pubblica e meno tasse è, dunque, la ricetta per un Paese più dinamico e più equo", indicando nel turismo un'enorme potenzialità da sfruttare per creare occupazione e maggiore ricchezza.