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Santander, presidente Botin difende offerta posto Ceo a Orcel in tribunale

Andrea Orcel a Londra

MADRID (Reuters) -La presidente di Santander, Ana Botin, ha difeso l'operato della banca nel corso di un'udienza in merito al ritiro di un'offerta per la posizione di Ceo al banchiere italiano Andrea Orcel oltre due anni fa.

La disputa, che è stata resa ampiamente pubblica e ha offerto un raro sguardo sul funzionamento di un importante istituto di credito, è finita nell'aula di un tribunale di Madrid, dopo che la più grande banca spagnola ha fatto marcia indietro sulla nomina a Ceo del banchiere -- in precedenza top investment banker di Ubs -- a causa di una disputa sulla sua remunerazione multimilionaria.

Orcel e Botin, entrambi in completo nero e mascherina, erano seduti in prima fila nel corso dell'udienza, che si è tenuta in una sala conferenze invece che in una classica aula di tribunale a causa dei protocolli anticovid e del forte interesse dei media per il caso.

Il caso ruota intorno a una lettera di quattro pagine, da decidere se interpretare o meno come contratto di lavoro vincolante.

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La conclusione era prevista per oggi, ma il giudice ha sospeso l'udienza in seguito alla richiesta da parte del legale di Orcel di consentire a top manager di Ubs di testimoniare. Potrebbero volerci settimane o addirittura mesi affinché venga emessa una sentenza una volta conclusa l'udienza.

La presidente di Santander, naso e bocca coperti da una mascherina blu nel corso del processo, ha affermato che la lettera con cui si offriva a Orcel la posizione di Ceo "non costituiva un contratto" e che e che il Cda non ha mai approvato un pacchetto retributivo definitivo.

"La cifra del pacchetto non è mai stata concordata. Era stata stabilita una cifra massima e il Cda ha deciso di comunicare la nomina sulla base dell'assunto che il pacchetto complessivo sarebbe stato in linea con il mercato. Ma il Cda non ha approvato la cifra", ha detto Botin.

Poco prima Botin aveva salutato Orcel, che non è stato chiamato a testimoniare, con un "buongiorno", per poi sedersi a quattro posti di distanza dal suo ex consulente di investment banking.

IL PERCORSO DEL 'RAINMAKER'

Botin ha sorpreso il mondo bancario quando ha offerto a Orcel l'importante incarico nel settembre 2018, ma Santander ha cambiato idea nel gennaio successivo, affermando di non essere in grado di soddisfare le richieste retributive del banchiere.

Le richieste di Orcel puntavano a coprire il pacchetto di remunerazione da 35 milioni di euro percepito in Ubs, dove il "rainmaker" italiano di alto profilo ha lavorato a operazioni per Santander mentre la banca costruiva la sua presenza fuori della Spagna nel corso di molti anni.

Botin ha detto che la nomina di Orcel a Ceo di Santander non ha mai effettivamente avuto luogo e che non è stato mai finalizzato un contratto, nonostante avesse incontrato il banchiere per discutere delle strategie della banca spagnola dopo avergli offerto l'incarico di numero uno.

La presidente di Santander ha inoltre detto che la lettera di offerta a Orcel affermava nero su bianco che i pagamenti che avrebbe dovuto ricevere dal precedente datore di lavoro Ubs avrebbero contribuito a ridurre il compenso totale pagato da Santander.

Dopo che l'offerta al ruolo di Ceo di Santander è venuta meno, Orcel ha chiesto inizialmente 112 milioni di euro per la violazione del contratto e il danno apportato alla sua carriera.

Ma alcune fonti vicine alla situazione e un documento del tribunale visto ieri da Reuters hanno reso noto che Orcel ha ridotto la richiesta iniziale di decine di milioni di euro.

Orcel, 57 anni, ha inoltre rinunciato alla parte della sua richiesta legale con cui chiedeva l'assunzione da parte dell'istituto spagnolo, poiché nel frattempo è stato nominato Ceo di UniCredit.

Anche a UniCredit il banchiere italiano si è ritrovato ad affrontare un problema legato al compenso, quando il mese scorso ha avuto la meglio di misura su alcuni azionisti che contestavano termini e ammontare del pacchetto di remunerazione fino a 7,5 milioni di euro.

(((Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Sabina Suzzi, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)