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Scenari post-voto: attese su Piazza Affari, economia e politica

C'era senza dubbio grande attesa per la riapertura odierna dei mercati dopo una pausa del week-end diversa dal solito. I riflettori erano tutti puntati sul referendum costituzionale in Italia che ha portato ad una netta vittoria del no, seguita dall'annuncio da parte del premier Renzi delle sue dimissioni. Uno scenario per molti versi atteso dopo che questa volta i sondaggi non hanno sbagliato, a differenza di quanto accaduto in occasione delle votazioni sulla Brexit e di quelle per la scelta del nuovo presidente degli Stati Uniti.

Reazione composta dei mercati alla vittoria del no

I mercati azionari europei questa mattina hanno reagito in maniera molto composta tanto che dopo un calo iniziale hanno cambiato tutti direzione di marcia e ora il Ftse Mib sale dello 0,24%, preceduto dal Cac40 e dal Dax30 che avanzano rispettivamente dell'1,12% e dell'1,57%.
Più incerta Piazza Affari dove il Ftse Mib dopo aver perso poco più del 2% ha recuperato terreno e ha raggiunto la soglia dei 17.350 punti, salvo poi fare retromarcia e presentarsi ora a ridosso dei 16.950 punti con un calo dello 0,78%.

Nessun crollo delle Borse dunque dop l'appuntamento elettorale di ieri e secondo gli analisti di MPS Capital Services la reazione composta dei mercati è da ricondurre a vari fattori.
In primis c'è la possibilità di un maggiore interventismo nei prossimi giorni da parte della BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) sui titoli periferici e in secondo luogo c'è da dire che gli investitori si erano già preparati ad una vittoria del no, anche se probabilmente con un margine meno ampio di quello consegnato dalle urne.

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Analisti: ora Governo tecnico per cambiare la legge elettorale

A questo punto l'attenzione del mercato si sposta sulle evoluzione politiche dopo il colloquio di questa mattina del dimissionario Renzi con il capo dello Stato Mattarella, in attesa di capire le possibili mosse del Colle.
Gli addetti ai lavori segnalano che maggiore sarà l'incertezza politica, tanto più alta sarà quella sui mercati. Secondo gli esperti di Kepler Cheuvreux l'opzione più probabile ora un nuovo Governo con un mandato di breve termine per cambiare la legge elettorale.

Al momento sembra essere scongiurato lo scenario peggiore di elezioni anticipate con l'attuale sistema di voto, ma il broker avverte che si avrà una frenata delle riforme e che l'incertezza politica avrà ricadute negative sulla fiducia delle imprese, penalizzando così la ripresa degli investimenti.

Piazza Affari ancora debole nel breve: focus sulle banche

Per gli analisti di Kepler Cheuvreux Piazza Affari è destinata a rimanere debole e l'attenzione sarà rivolta principalmente ai titoli maggiormente esposti ai tassi di interesse, a partire dai finanziari, senza dimenticare le azioni delle società più sensibili all'economia italiana.

Non diversa la view di Morgan Stanley (Xetra: 885836 - notizie) secondo cui le elezioni anticipate non porterebbero alcuna stabilità viste le due differenti leggi elettorali alla Camera e al Senato. Per questo motivo la banca americana prevede un Governo di transizione che modifichi il sistema elettorale prima del voto nel 2018 o al massimo nella seconda metà del 2017.

L'incertezza politica peserà nel breve su Piazza Affari

Anche JP Morgan si aspetta un nuovo Governo dopo l'esito del referendum e le dimissioni di Renzi, ma gli analisti avvertono che probabilmente saranno necessarie due settimane per avere maggiore chiarezza. Questa incertezza potrebbe pesare non solo sull'economia, con una perdita di fiducia, ma anche sui mercati finanziari e in particolare sul settore bancario di Piazza Affari, visti i piani di ricapitalizzazione in programma.

A tal proposito gli economisti di Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) affermano che ora l'attenzione si sposta in particolare sull'aumento di capitale di Banca Monte Paschi, ma anche sulla gestione della crisi di Governo, segnalando che i mercati scontano che sia formato un Governo di transizione per sciogliere il nodo della riforma elettorale prima di recarsi nuovamente alle urne.

Exane: la vittoria del no non è la fine del mondo

Infine, per Exane la vittoria del no al referendum non è la fine del mondo e l'idea è che l'instabilità politica possa essere di breve durata. Anche il broker francese ritiene molto improbabile l'ipotesi di elezioni anticipate, credendo piuttosto alla nomina di un Governo tecnico o di grande coalizione.

Per gli analisti il risultato consegnato dalle urne non dovrebbe cambiare di molto l'outlook di breve dell'economia, malgrado un aumento dei rischi al ribasso. In ottica di medio periodo la congiuntura dell'Italia deve ancora dimostrare come aumenterà la crescita nomina e e da questo punto di vista secondo Exane le elezioni politiche sono ben più importanti del referendum di ieri.

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